04/02/2021 09:52
MILANO FINANZA (F. BERTOLINO) - Il piano industriale iniziale della media company punta ad aumentare del 45% i ricavi della Serie A per oltrepassare la soglia dei 2 miliardi entro il 2029.
Nel documento, consultato da MF-Milano Finanza, si prevede la creazione di un canale di Lega che avrà un costo di circa 250 milioni. La strategia dovrebbe consentire di accrescere il valore dei diritti tv nazionali dagli attuali 995 milioni a quasi 1,6 miliardi e dei diritti internazionali da 340 a 589 milioni. Ne trarrebbero giovamento i club, ma al tempo stesso anche i fondi che incasserebbero ogni anno 5 milioni oltre al 10% del flusso di cassa netto fino ad arrivare a 173 milioni nel 2029.
Si tratta però solo dello scenario base che non contempla le stagioni del 2022 al 2024, al centro proprio in questi giorni delle trattative per l'assegnazione dei diritti tv nazionali e internazionali. In un ulteriore scenario definito «target», il piano prevede che i ricavi arrivino a sfiorare i 2,5 miliardi nel 2029 con un ebitda di oltre 2 miliardi. La Serie A avvicinerebbe così gli attuali numeri della Liga e della Bundesliga, anche se la Premier League rimarrebbe distante.
A Cvc, Advent e Fsi, invece, il rispetto del piano industriale, soprattutto target, garantirebbe un significativo aumento della remunerazione da incassare all'atto dell'exit. L'allegato 16 alla bozza di accordo prevede infatti che, oltre alla commercial fee annuale, «a valle di ogni exit (anche parziale)» i fondi siano titolati a ricevere annualmente un ulteriore compenso a condizione che l'ebitda della media company superi quota 1,33 miliardi. In base al piano industriale iniziale e target, ciò dovrebbe avvenire al più tardi rispettivamente nel 2026 o nel 2025. Al raggiungimento della soglia scatterà la cosiddetta performance commercial fee, che in base a sei scaglioni di ebitda potrà arrivare fino a un massimo del 2,2% del flusso di cassa netto. Un gettone che sarà pagato alle quote C della media company, che alla conclusione dell'affare saranno assegnate alla lussemburghese Salieri Investments, società partecipata da Cvc (50%), Advent (40%) e Fsi (10%). In alternativa, in virtù di un'opzione call, la Lega potrà in caso di exit riacquistare le quote C dai private equity a un prezzo che varia da zero (sotto ai 1.332 milioni di ebitda) a 525 milioni (sopra i 1.694 milioni di ebitda). Se oggi i club consentiranno loro l'ingresso nella Serie A, in futuro i fondi potranno quindi incassare una super buonuscita.