28/04/2021 07:33
Parlare di Edin Dzeko e Manchester significa recapitare all’attaccante della Roma una cartolina con un’istantanea del tempo perduto. Perché il bosniaco, che domani sfiderà lo United nella sua tana leggendaria, è stato uno dei simboli dell’altra metà del cielo di quella città inglese. Nessuna sorpresa che uno come lui non abbia paura di presentarsi all’Old Trafford per cercare di regalare amarezze, facendo lievitare la Roma verso la finale di Europa League. Certo, Dzeko – come tanti attaccanti – è della scuola che recita come «i gol siano tutti uguali, si legge solo il nome sul tabellino». al giorno dell’addio all’Inghilterra, Dzeko ha fatto la storia della Roma, diventandone il 3° attaccante più prolifico della storia, griffando 117 reti, meno solo di Totti e Pruzzo. Segno, però, che gli anni stanno passando in fretta. «Penso che quando acquisisci esperienza, metti meno pressione su te stesso per i gol. Quando sei giovane, invece, devi dimostrare chi sei; adesso ho 35 anni e voglio ancora segnare». «Conosciamo la loro forza. Il Manchester parte certamente favorito, ma il fatto stesso di essere arrivati in semifinale ci dà il diritto di crederci. Sappiamo che anche noi abbiamo qualità ma innanzitutto dobbiamo giocare da squadra. Poi tutto è possibile. Quando giochi una semifinale, vincere diventa è certamente l’obiettivo. Quando sei così vicino, alzare la Coppa diventa il traguardo. Davanti a noi abbiamo uno degli avversari più forti degli ultimi venti anni e non sarà facile, ma non dobbiamo avere paura. Tutto è possibile»
(gasport)