08/04/2021 07:44
IL TEMPO (F. SCHITO) - L'entusiasmo per il sì del governo è durato pochissimo. Allo stato attuale, il Comitato tecnico scientifico non è disposto a dare il via libera al pubblico allo stadio Olimpico in vista dei prossimi Europei di calcio. La Uefa pone come condizione necessaria per l'assegnazione delle partite «la presenza di una percentuale di spettatori». La replica del Cts ha gelato il numero 1 della Figc, Pasquale Gravina: «Tenuto conto dell'attuale situazione epidemiologica, dell'intensità della circolazione virale, dell'occupazione delle strutture sanitarie e della limitata possibilità di prevedere il livello che tali indicatori avranno nella seconda metà di giugno, non è possibile rendere un compiuto parere entro la richiesta data del 7 aprile 2021».
Ora la palla passa alla Uefa, che dovrà decidere se la parziale apertura del Cts - ovvero la «disponibilità a rivedere la questione nelle prossime settimane» - è sufficiente a consentire la disputa delle gare previste all'Olimpico: Turchia-Italia (11 giugno), Italia-Svizzera (16 giugno), Italia-Galles (20 giugno) e una partita valida per i quarti di finale. La situazione è estremamente fluida: l'Inghilterra si è già resa disponibile a rilevare l'organizzazione di un numero crescente di gare e, secondo i tabloid inglesi, dovrebbe intanto incamerare le quattro sfide che erano previste in Irlanda. All'Italia, a questo punto, non resta che sperare che la lettera ricevuta dal ministro Speranza, contenente l'assenso, sia sufficiente. La Uefa chiede almeno il 25% della capienza, il Cts potrebbe dare il via libera a una percentuale più bassa, ma lo scenario può cambiare ancora nelle prossime settimane. Ammesso che la Uefa decida di aspettare gli sviluppi e le analisi del Cts: l'Inghilterra, forte di un piano vaccinale già avanzato, scalpita.