13/04/2021 08:37
IL TEMPO (S. PIERETTI) - Una lettera al Premier, che potrebbe anche sembrare il classico messaggio in una bottiglia. Il presidente federale Gabriele Gravina chiede a Mario Draghi di salvare la tappa romana degli Europei di calcio, con tanto di partita inaugurale del torneo dell’11 giugno tra Italia e Turchia, le altre due partite degli azzurri nella fase a gironi (Italia-Svizzera il 16 giugno, Italia-Galles il 20 giugno), e un quarto di finale del 3 luglio che in ogni caso non comprenderebbe la partita della Nazionale di Roberto Mancini.
La richiesta del numero uno di via Allegri è quella di «adoperarsi affinché l’Uefa possa confermare l’assegnazione dell’evento inaugurale e delle successive gare previste nel nostro Paese». Nella lettera il Presidente della Figc Gravina evidenzia il termine del 19 aprile «per assicurare» la presenza del 25% di pubblico allo stadio Olimpico come richiesto dall’Uefa, - almeno 18 mila spettatori - e si dice certo - che il Premier «condivida con la Figc l’importanza dell’evento per l’intero Paese».
Sull’argomento è intervenuta anche il Sottosegretario allo Sport Valentina Vezzali che ha sposato in prima persona la causa della Figc. «Mi adopererò con tutta me stessa affinché possa essere dato il via libera per disputare queste quattro partite in Italia - ha dichiarato la pluricampionessa olimpica a margine di un evento del Coni - gli Europei sono un’occasione significativa per il nostro Paese, possono segnare il rilancio e sottolineare l’importanza di continuare a ospitare eventi importanti come anche tanti altri che stiamo organizzando. Ci stiamo lavorando».
Gli Europei sembrano essere un evento imprescindibile anche per il sindaco Virginia Raggi che dopo aver bocciato le Olimpiadi buttando al vento tre miliardi di euro, ora si scopre tardivamente sportiva. I tempi sono stretti, ieri l’Uefa ha annunciato che entro il 16 aprile le città ospitanti saranno chiamate a confermare la presenza di spettatori allo stadio al Comitato organizzativo.
In caso contrario, il 19 aprile verrebbero comunicate le nuove sedi: oltre a Roma, sono a rischio anche Monaco di Baviera, Dublino e Bilbao. Finora il Comitato Tecnico Scientifico non si è espresso in maniera chiara, cercando di barcamenarsi e di prendere tempo; ma il tempo è quasi scaduto, entro una settimana dovrà dare una risposta chiara.