16/04/2021 11:08
LAROMA24.IT - La Roma è in semifinale di Europa League, "la più tribolata di sempre" come la definisce Giancarlo Dotto sul 'Corriere dello Sport' che definisce i Friedkin "da ieri sera anche loro un po' più romanisti". Sul pallone del gol decisivo ai fini della qualificazione c'è la mano di Calafiori, "«pischello» giallorosso ha tirato fuori gli attributi da grande firmando la giocata della riscossa" come scrive Carmellini su 'Il Tempo'.
Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.
G DOTTO - CORRIERE DELLO SPORT
Che semifinale sia. La più tribolata semifinale di sempre. I cinque minuti di recupero, una crudeltà inaudita. Tutti a turno a a gettare nella mischia i loro brandelli di energia, Cristante, Mancini e Pellegrini in testa. Quei venti minuti a perdifiato di Borja Mayoral, da ieri sera definitivamente romanista. Bello riconoscere i Friedkin nella tribuna deserta finalmente scongelare applausi e abbracci, da ieri sera anche loro un po’ più romanisti. E ora il Manchester cannibale, tanto atteso e tanto temuto. (...) Edin spunta come un tulipano bianco nel cuore dell’incubo più nero, indovinato dalla magnifica trovata del più giovane di tutti. Calafiori. Ci sarà il tempo domani, meglio dopodomani, di analizzare come una Roma tanto dimessa e spaurita per settanta minuti, soggiogata in lungo e in larga dalla banda per fortuna sterilmente talentuosa dell’Ajax, arrivi a uno dei risultati più importanti della sua storia (...) Un lieto fine ancora più lieto per quanto tutto fin lì ci aveva spinto a paventare il peggio. Resta la Roma l’ultima mohicana di un’Italia calcisticamente depressa, per questo scortata dalla benevola attenzione di quasi tutto lo Stivale. La semifinale di Europa League non sarà un fatto roboante se visto dalla supponenza di bacheche sfarzose, ma per la Roma e per la passione romanista è una pagina fantastica. (...)
T. CARMELLINI - IL TEMPO
Il sogno continua, ma quanta sofferenza! La Roma esce indenne dalla rimonta olandese, tiene botta, fatica, soffre, subisce ma poi si rialza e porta via la cosa che più importava: la qualificazione alla semifinale di Europa League. L’unica italiana rimasta in Europa ora ha di fronte un appuntamento con la storia, perché in semifinale incontrerà il Manchester United con il quale ha più di un conto in sospeso. Andata in programma in Inghilterra il 29 aprile, ritorno il 6 maggio all’Olimpico in quella sarà in un senso o nell’altro una serata indimenticabile. Eppure dietro alla festa liberatoria arrivata a fine gara, c’è stata tanta sofferenza perché ieri sera all’Olimpico gli olandesi hanno fatto paura e sfiorato il colpaccio. La Roma è sembrata ancora impaurita, chiusa alle corde in grado solo di ributtar via il pallone e puntare l’occhio sul cronometro nella frenetica ossessione dei minuti che scorrevano via. Però quando giochi così, è inevitabile poi incassare: e infatti il gol di Brobbey in avvio di ripresa aveva funesti presagi del passato. Invece la Roma ha reagito, ha rialzato la testa ed è riuscita a sbloccarsi grazie al gesto dell’uomo che non ti aspetti, al più giovane del gruppo (che poi purtroppo dovrà uscire per un problema muscolare). Calafiori, classe 2002, al quale tutti prima dell’inizio avevano dato una pacca sulla spalla incoraggiandolo affinché non subisse la pressione dell’evento: stai tranquillo, gioca sereno. «Ma de’ che...» avrebbe detto qualcuno e il «pischello» giallorosso ha tirato fuori gli attributi da grande firmando la giocata della riscossa. È sua l’azione che fissa nella storia la serata: va giù sulla fascia, mette a sedere il suo uomo e piazza la palla nel mezzo che Dzeko deve solo spingere in rete. Fa 1-1 e Roma qualificata alla semifinale di Europa League: tre anni dopo quella ancor più pensate di Champions. È l’apoteosi giallorossa, il riscatto di tanta sofferenza, una viacard per il futuro. Il popolo romanista non c’è, lo stadio è vuoto, ma mezza Roma vibra di gioia mentre il resto... è noia. L’avventura continua, adesso tutto sulla coppa perché è tutt’altro che finita ed è chiaro che contro il Manchester servirà tanta roba in più rispetto a quanto visto ieri sera con l’Ajax che nel primo tempo aveva avuto il 74% del possesso palla.Ma le partite si vincono anche così, la Roma ha dimostrato di saper soffrire e il lavoro di Fonseca alla lunga ha pagato.Ora nessuno vorrebbe mandarlo più via, ma tra novanta minuti magari sarà di nuovo sulla graticola. Follia del calcio e di questa Roma che comunque continua far sognare i suoi tifosi. E non è finita...
A. D CARO - GAZZETTA DELLO SPORT
Passa una Roma mai così United nella volontà di arrivare in semifinale di Europa League con le unghie e con i denti. Contro l'Ajax poco gioco, troppa passività, poche azioni e spettacolo assente: lo diciamo subito e ci togliamo il dente... Però in Europa ce n'è rimasta una sola, la Roma di Fonseca, e allora teniamocela stretta. I giallorossi hanno avuto il grande merito di essere umili, attenti, compatti. Caratteristiche che vanno mantenute in semifinale, ma per battere il Manchester e centrare la finale servirà anche altro. Lo sanno Fonseca e i giocatori: non c'è bisogno di ripeterlo troppo. Raggiungere al primo colpo una semifinale è un grande traguardo per la famiglia Friedkin, che nella Roma sta mettendo denaro e presenza. Da oggi si comincia a pensare al Manchester e alla prima sfida del 29 aprile. Sarà bello per tutti avvicinarsi all'evento, studiare gli avversari, pregustare una vendetta sportiva rispetto a quel maledetto 7-1 che ancora brucia. A questa Coppa è legato anche il futuro di Paulo Fonseca, un generale che sarebbe piaciuto a Napoleone, perché nel momento decisivo la buona sorte non lo ha abbandonato. Vincere la competizione renderebbe la sua posizione inattaccabile.