01/04/2021 07:11
Le lacrime di Francesco Totti, seduto dentro lo spogliatoio dell'Olimpico, chiudono la serie (Speravo de morì prima) dedicata alla sua carriera. Sono da attore, però. Come un ragazzino, al Capitano sorridono gli occhi in quella scena che avrebbe voluto vivere e davvero e che invece è rimasta solo nei suoi pensieri di quarantenne costretto a lasciare il calcio, con quei trentasei minuti di Roma-Genoa per cercare di fermare la palla e il tempo. . Totti, di fatto - proprio grazie a questo sprint della DeLorean - realizza il suo sogno, non smettere e non subire imposizioni di altri, che poi son quelle che gli hanno fatto veramente male. Castellitto lo accompagna (egregiamente) fino al tribolato giorno di Roma-Genoa, quello dell'addio al calcio, della commozione di popolo, poi ecco Francesco, quello vero, che interpreta se stesso, e che si ritrova ancora capitano dieci anno dopo. Miracolo cinematografico, grazie alla macchina del tempo di Spalletti.
(Il Messaggero)