07/05/2021 07:28
La libertà di Londra: puoi incrociare per strada attori, cantanti, artisti e anche calciatori senza assembramenti o pressanti richieste di autografi o selfie. Quasi scontato che José Mourinho non sarà facile il salto dalla discrezione della capitale britannica all’esuberanza italiana.
Lo Special One conduce una vita tranquilla a Londra. Ha scelto da tempo il quartiere elegante di Belgravia, zona di ambasciate e rappresentanze consolari: quella portoghese in linea d’aria è lontana appena un chilometro. Le abitazioni, compresa quella di Mou, hanno i giardini sul retro: ti godi il sole, più spesso la pioggia, lontano da sguardi indiscreti. Sulla strada, molte finestre sono sbarrate o chiuse: in nome della privacy. Quella di José ha l’aria impenetrabile. «Deve essere in Italia – racconta uno degli operai al lavoro in uno stabile di fronte -, da qualche giorno non lo vediamo. Ci è capitato di incontrarlo un paio di volte, da solo, a passeggio».
Mou nel suo quartiere ha alcuni punti di riferimento. Uno su tutti: la gastronomia. In quest’area di Belgravia, Mauro Sanna, originario di Cagliari, ha costruito un impero: cinque ristoranti, un bar, una gelateria. Qui, ai tavoli esterni di Olivocarne, il manager portoghese è stato avvistato due domeniche fa. «Non prenota mai – racconta Francesca, la manager, originaria di San Donà di Piave, da 19 anni a Londra -. Arriva, mangia e va via. E’ riservato, ama la privacy, ma qui la gente, pur notandolo, è molto discreta».
Altro dei luoghi più frequentati dallo Special One è il parco di Battersea, uno dei posti migliori per allenarsi a Londra: un circuito di 2,7 km per il jogging e l’area attrezzi. I fotografi lo beccarono qualche giorno prima del passaggio al Tottenham, a fare flessioni sul prato.
(Gasport)