Vai Italia, adesso arriva il bello

11/06/2021 07:30

Dove eravamo rimasti? A Simone Zaza che si avvicina al pallone zompettando sulle punte.  E poi Graziano Pellé, che si permette di sfottere il più forte del mondo, Neuer, prima di ciabattare a lato un penalty tremebondo. Eliminati ai quarti di finale dell’Europeo dalla Germania: 2 luglio 2016. Qui eravamo rimasti. Un bambino che era in quinta elementare in quell’estate ha fatto in tempo ad arrivare al liceo senza aver visto una partita degli azzurri in un Europeo o in un Mondiale, perché poi è arrivata l’Apocalisse di Ventura a spazzarci via dal Mondiale di Russia. Questa Nazionale ha già fatto tanto nell’era del Covid. E non solo per i buoni risultati e per la bellezza del gioco. Non è stato solo un conforto sportivo. La rinascita azzurra è stata un messaggio per tutti coloro che provavano a ripartire. E il modo con cui l’ha fatto è stato un messaggio ancora più forte. Dobbiamo impugnare dalla parte giusta quei 27 risultati utili. Se li prendiamo come presunzione di imbattibilità e come lasciapassare contro un avversario non stellare, ci tagliamo. Ci devono servire solo per entrare in campo fiduciosi nei nostri mezzi. Meglio ricordarci che la Turchia ha battuto la Francia favorita durante le qualificazioni europee e ne ha fatti 4 all’Olanda in quelle mondiali. Meglio ricordare che 3 di quei 4 gol li ha segnati Yilmaz e che 3 in un colpo solo li ha segnati Yazici a Donnarumma in questa stagione. Servirà la versione di lusso di Bonucci e Chiellini per tenere a bada i due attaccanti turchi che hanno vinto il titolo di Francia con il Lilla. Contiamo su un vitaminico Barella esaltato dalla cornice. Speriamo nella fantasia di fascia di Berardi e Spinazzola. Abbiamo bisogno di un Immobile formato Lazio. Abbiamo tanta voglia di una grande Italia, perché l’abbiamo attesa troppo. Coraggio azzurri. Questa è la notte.

(gasport)