07/07/2021 10:33
IL TEMPO (F. MARIANI) - Radovan Vitek si prende Tor di Valle, acquistati per circa 50milioni di euro i terreni e chiuso il capitolo Parnasi, il gruppo del magnate ha chiesto un incontro urgente con la sindaca Raggi per capire le intenzioni del Comune. A fine maggio la giunta capitolina aveva revocato la delibera per la realizzazione dello stadio della Roma a Tor di Valle. La revoca della pubblica utilità sull’operazione legata allo stadio della Roma è stata calendarizzata in Aula. Ma Eurnova ce la sta mettendo tutta per non far andare in porto questo ultimo atto amministrativo paventando, in caso contrario, una probabile richiesta di ingenti risarcimenti. Mentre la questione stadio della Roma entra nella campagna elettorale romana, con il candidato sindaco e leader di Azione, Carlo Calenda che fa sapere che «l’area più idonea è a Pietralata». Mentre la Roma sono già da mesi che ha abbandonato ogni fantasia di uno stadio a Tor di Valle.
Intanto un urgente incontro per chiarimenti viene esplicitamente richiesto all’amministrazione comunale di Roma da Cpi Property Group, la società del magnate Radovan Vitek, divenuta proprietaria dei terreni dell’ex ippodromo di Roma a Tor di Valle, da tempo indicati come l’area per il nuovo stadio della Roma. L’apertura di un costruttivo dialogo viene avanzata da Giuseppe Colombo, Presidente di Cpi Property Group Italia che spiega: «Si tratta di un invito a fare chiarezza in una vicenda che si sta protraendo da tanto tempo, dal momento che siamo proprietari dell’area con una convenzione in attesa di firma. Da parte nostra c’è la piena disponibilità ad intavolare un dialogo costruttivo con tutte le parti coinvolte, al fine di non disperdere il lungo lavoro fatto fino ad oggi ed anche per verificare i presupposti per poter portare avanti un importante progetto per Roma». I vertici di Cpi Property Group sottolineano l’importanza di questo incontro poiché l’area acquistata è un’area urbana che attende di essere rigenerata da diversi anni, con una variante urbanistica già adottata ed una convenzione pronta per essere firmata. La richiesta di avvio di un confronto operativo, oltre che rappresentare una legittima istanza del nuovo proprietario, è un concreto passo nella direzione di voler salvaguardare, in primis, gli interessi della Città anche nell’ottica di rimanere attrattiva per gli investimenti privati, anche d’interesse internazionale.
Dal canto suo la Roma, ormai già da alcuni mesi, ha abbandonato il progetto nell’area orientandosi verso una nuova zona per costruire lo stadio. E la questione entra nella campagna elettorale. Per realizzare lo Stadio della Roma «attualmente l’area più idonea è sicuramente quella che si trova vicino alla stazione Tiburtina, a Pietralata, pronti in 5 anni». È la proposta lanciata, via social, da Carlo Calenda, leader di Azione e candidato sindaco di Roma che prima di entrare nel dettaglio sottolinea che è dal «30 dicembre 2012 che si inizia a parlare di costruire lo Stadio della Roma a Tor di Valle ma dopo 8 anni e 3 sindaci non è stata ancora poggiata la prima pietra. Al netto degli episodi di malaffare e corruzione, ci sono precise responsabilità politiche e amministrative, molte imputabili all’approccio ideologico e all’incapacità gestionale della sindaca Raggi. Con i suoi continui cambi di linea sul tema, ha fatto desistere chi voleva investire centinaia di milioni di euro a Roma». Per Calenda «oggi i criteri più rilevanti per la scelta dell’area in cui realizzare lo stadio sono: identificare un’area centrale, già dotata di infrastrutture e collegata sia tramite il trasporto pubblico che la rete stradale; realizzare un impianto più piccolo rispetto all’Olimpico, senza altri edifici commerciali o residenziali per garantire tempi ridotti e soprattutto certi». La zona di Pietralata «già oggi è servita da numerose infrastrutture di trasporto pubblico: la stazione ferroviaria di Tiburtina, la linea B della metropolitana, il capolinea autobus Atac e Cotral, l’autostazione dei pullman extraurbani e a breve il tram che verrà prolungato da piazzale del Verano. Anche in auto è facilmente raggiungibile essendo vicinissima alla A24. Infine, grazie a un ponte pedonale all’altezza di Via Livorno/Via Salento, l’area sarebbe raggiungibile a piedi dai residenti delle aree limitrofe». La seconda area riguarda il famoso Sdo, dove era stato pensato lo spostamento delle sedi ministeriali. L’area è di proprietà del Comune e ad oggi è prevista la sola realizzazione dello Studentato de La Sapienza e della nuova sede dell’Istat. Prevediamo la costruzione di un impianto nei pressi della stazione Quintiliani, nei lotti non ancora assegnati».