L'eredità morale di un gruppo costruito per stupire ancora

12/07/2021 09:46

Gli abbiamo sfilato la coppa da sotto il naso, non se la prenderanno se ci portiamo a casa anche una delle molte parole perfette della lingua inglese — legacy — che vuol dire eredità, ma evoca un concetto più ampio e profondo del puro lascito materiale, diciamo un'eredità morale (e vedete che in italiano di parole dobbiamo usarne due). La Nazionale trionfante di Wembley ci consegna un sequel a breve scadenza, perché stavolta il Mondiale dista appena sedici mesi, e nelle nostre vite ritmate dal succedersi delle serie tv mai seconda stagione sarà più attesa. Ma la vera legacy di un mese così esagerato oltrepassa i risultati del momento per indicare un metodo di lavoro in grado di perpetuarli. [...]

Venendo al lascito a breve scadenza, quello rivolto al Mondiale del Qatar (al quale ci dobbiamo ancora qualificare), è ovvio che una squadra così brillante meriterebbe la conferma in blocco. Peccato, quindi, che tre ordini di questioni disegnino un quadro differente. [...] In una situazione normalizzata l'elenco tornerà a riguardare 23 giocatori, il che vuol dire tagli. La seconda questione chiama in causa i grandi infortunati come Zaniolo e Pellegrini, certamente a bordo nella prossima occasione, e qualcuno che riesca a sfruttare anche un tempo così ridotto per imporsi (Scamacca? Cragno? Tonali?): e pure questi nomi implicano tagli. Infine, l'opportunità di prolungare la carriera azzurra di un grande vecchio come Chiellini fino al Mondiale [...].

(La Repubblica - P. Condò)