06/09/2021 07:21
LEGGO (F. BALZANI) - La guerra non guarda in faccia a nessuno, nemmeno al calcio. Sono ore di apprensione in Guinea dopo il colpo di stato che ha gettato nel panico migliaia di persone compresi diversi calciatori di serie A. La nazione africana, infatti, ieri è precipitata nel caos per un colpo di Stato perpetrato dai corpi speciali dell'esercito nella capitale Conakry. Dopo una mattinata di sparatorie, strade bloccate e presenza massiccia di uomini armati, è stato annunciato che il presidente Alpha Condé è stato tratto in arresto da reparti speciali dell'esercito.
Tutto questo a poche ore dalla sfida tra Guinea e Marocco valida per le qualificazioni al Mondiale in Qatar e che si sarebbe dovuta giocare oggi alle 18. Tanti i volti conosciuti in Italia: Diawara, Hakimi, Amrabat, Maleh. Il Marocco è riuscito a ripartire con un aereo di emergenza dopo essere stato isolato per ore in un hotel distante tre ore dal palazzo presidenziale. «Sentiamo solo rumori di spari, speriamo di andare via presto. Mi ricorda la ex Jugoslavia e le strade non sono sicure», le parole del ct Halilhodzic intercettato telefonicamente da l'Equipe.
Nessuna notizia per ore, invece, della Guinea del centrocampista giallorosso Diawara e capitanata da Keita del Liverpool. Tutti i club europei, Roma compresa, hanno provato a contattare i loro tesserati senza successo. Apprensione, paura. Come è naturale in questi casi. Perché, appunto, la guerra non guarda in faccia a nessuno. La Fifa nel frattempo annunciava l'annullamento della gara.
«L'attuale situazione politica e di sicurezza in Guinea è piuttosto instabile ed è attentamente monitorata dalla FIFA e dalla CAF. Per garantire la sicurezza e l'incolumità di tutti i giocatori, FIFA e CAF hanno deciso di posticipare a data da destinarsi la partita di qualificazione alla Coppa del Mondo FIFA 2022 Guinea-Marocco». Insomma, una situazione davvero complicata.