Stadio Roma, Gualtieri: "Ai tifosi prometto: nei primi 100 giorni confronto con la società per esaminare le possibili alternative"

13/09/2021 10:04

IL ROMANISTA (A. DE ANGELIS) - Terzo appuntamento in vista delle prossime elezioni amministrative per il Comune di Roma. Dopo Virginia Raggi ed Enrico Michetti abbiamo incontrato il candidato del Partito Democratico Roberto Gualtieri. Romano, classe ’66, è stato Ministro dell’Economia nel secondo Governo . Anche a lui ci siamo rivolti, come fatto e come faremo con tutti i candidati, facendo le stesse domande con un solo interesse: quello di Roma e dei romani.

Partiamo dalla sua candidatura. L’unica partita da una consultazione con la base. Eppure, a un certo punto sembrava che sarebbe stato scavalcato da altri all'interno del partito. Quando è cominciata ad essere qualcosa di reale per lei questa corsa?
«Quando mi è stata chiesta la disponibilità a candidarmi ho riflettuto molto seriamente, perché fare il Sindaco di Roma è una missione di vita a cui dedicarsi anima e corpo, sette giorni su sette, senza mai fermarsi. Alla fine ho deciso di accettare perché ritengo inaccettabile lo stato di degrado in cui si trova la capitale del nostro Paese, e perché penso di poter aiutare Roma a vincere la sfida del rilancio e della buona amministrazione con un nuovo modello di sviluppo». [...]

Sappiamo che lei è romanista. Quanto, se possiamo chiederglielo?
«Sono parecchio romanista. E in pochi sanno che questa mia grande passione ne ha fatta nascere un’altra quella della musica e della chitarra. Mi sono innamorato della Bossa Nova grazie a Falcao e a quella atmosfera brasiliana che si respirava in città durante il periodo meraviglioso in cui ha vestito la maglia giallorossa. Negli ultimi anni, tra gli impegni in Europa e quelli al Governo, non sono riuscito a essere vicino alla squadra quanto in passato ma certo continuo a seguirla».

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Ci vuole raccontare un aneddoto da tifoso?
«I ricordi più belli sono sicuramente legati alla stagione dell'ultimo scudetto. La seguimmo tutta in Tribuna Tevere laterale con alcuni amici e ricordo che spesso - a proposito di stadio - discutevamo sulla visuale non proprio eccezionale dell'Olimpico. La gioia dopo Roma-Parma è indimenticabile, così come i festeggiamenti per giorni in tutta la città, non smettevamo più di parlare dello scudetto: durante una cena in pizzeria con i soliti amici a un certo punto le nostre compagne ci presero a male parole proprio perché non ne potevano più di sentire solo il calcio come unico argomento...».

Ha toccato un tema per noi particolarmente caro. Lo stadio...Cosa ne pensa? Ha già avuto modo di parlare con la Roma?
«Lo stadio va fatto e lo faremo. Ma come ho già detto non è un metodo serio quello di fare “urbanistica elettorale”, mettersi cioè indicare un’area piuttosto che un’altra senza i necessari lavori istruttori degli uffici. Ora invece abbiamo bisogno proprio di serietà, perché sullo stadio non si può più continuare a sbagliare come ha fatto la Raggi in tutti questi anni prendendo in giro i tifosi. Un progetto così rilevante merita di essere approfondito in tutti i suoi aspetti da chi governa la Capitale. Con la società ci siederemo dunque intorno al tavolo per un lavoro di istruttoria rigoroso e poi decideremo insieme. Lo deve diventare una grande opportunità per tutta la città. Lo stesso Presidente Mattarella recentemente ha sottolineato l’importanza del ruolo degli investitori privati per il rilancio del nostro Paese. È un tema fondamentale anche a Roma e considero quindi molto importante che un gruppo industriale solido come quello guidato dalla famiglia Friedkin abbia intenzione di investire nella Capitale».

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Cosa si sente di promettere ai cittadini di Roma, e ai tifosi della Roma, in caso venisse eletto?
«Una città più pulita, più verde, più semplice da vivere, più a misura di donne e giovani. Una vera capitale europea che torni a crescere e a creare lavoro e ad essere degna del suo prestigio planetario. Mi sono candidato per questo e per questo lavorerò. Giorno e notte. Ai tifosi della Roma dico che nei primi cento giorni avvieremo un confronto con la società per esaminare tutte le possibili alternative: famo ’sto stadio. Ma stavolta facciamolo sul serio».