Giallini: "Gli anni in Curva, Liverpool, Florenzi. E adesso con Mou sarà grande Roma"

31/10/2021 08:41

L'attore Marco Giallini, storico tifoso giallorosso, ha rilasciato un'intervista al quotidiano sportivo in vista di Roma-Milan e dell'uscita del suo prossimo film "Io sono Babbo Natale"

Giallini tifa Roma perché?

«E perché? Diciamo che la mia famiglia è un po’ inglese sul tifo, se sei dello United tuo figlio dev’essere dello United, non può diventare del City. E così io non potevo che essere romanista, anche perché il calcio fino a poco tempo fa era metafora della guerra di cui abbiamo bisogno per scannarci la domenica, per modo di dire eh! Ogni gol è come se ne avessi ammazzati una quindicina... E ve lo dice uno che non ammazzerebbe una mosca».

Quindi va allo stadio?

«Adesso meno, magari mi riprendono e vedermi sul maxischermo mi fa sentire veramente un co..., preferisco starmene a casa».

La finale di Coppa dei Campioni persa con il Liverpool.

«Quando sbagliammo l’ultimo rigore si sentiva il rumore delle falene. E dalla Curva Nord partì “Liverpool, Liverpool!”. E dopo due secondi, “Roma, Roma!”. Ecco. Quella forse, dopo la perdita di alcune persone care, è stata una delle serate più brutte della vita mia. E ancora adesso quando vedo quelli del Liverpool... Diciamo che ascolto i Rolling Stones, sui Beatles mi rode un po’...».

Un buon gancio per spostarci sulla Roma di oggi.

«Abbiamo una bella squadra. Mourinho mi piace parecchio, del resto quando era nostro avversario non lo sopportavamo perché uno così si fa temere. È uno che dice “grande Spallettone” e dà i buffetti all’avversario, ma che all’occorrenza non evita di ammettere che abbiamo giocato malissimo. Ha cervello. Anche quando perdi, lo fai sapendo che lui qualcosa ai ragazzi dirà... E questo serve sempre. E poi abbiamo grandi giocatori, da Pellegrini a Abraham».

Stasera c’è Roma-Milan.

«Con il Milan in testa alla classifica. Stanno giocando bene, staremo a vedere».

In rossonero non ci sarà il suo amico , infortunato.

«Alessandro è una persona che amo profondamente. Gli ho scritto subito quando si è fatto male, mi ha detto di stare tranquillo. Spero torni presto. Parliamo di un giocatore davvero fantastico, quando l’abbiamo ceduto per me è stato come se fosse morta una zia di secondo grado! Uno così ce lo meritavamo, ce lo meritiamo. È uno dei ragazzi con cui, anche se soprattutto epistolarmente, ho un rapporto bellissimo».

(gasport)