28/11/2021 11:29
«Una macchina ingolfata» da plusvalenze fittizie e da accordi fantasma, fuori dalle carte ufficiali. Come quello tra la Juve e Cristiano Ronaldo, dicono al telefono al direttore sportivo, Federico Cherubini: la «carta famosa che non deve esistere teoricamente». O, ancora: una scrittura che attesta un «obbligo non federale» dell'Atalanta nell'operazione di trasferimento dei calciatori Merih Demiral e Christian Romero.
Sono solo i primi scampoli di conversazioni intercettate per tre mesi dagli investigatori della Guardia di finanza di Torino sui telefoni dei dirigenti della società bianconera. Ma tracciano già il perimetro nel quale si sta muovendo l'inchiesta che ha messo nel mirino i vertici della Juve, compreso il presidente Andrea Agnelli, il suo vice Pavel Nedved e i dirigenti Stefano Cerrato, Marco Re e Stefano Bertola. Tre anni di conti sotto la lente dei pm, una «gestione malsana delle plusvalenze» come la definiscono gli indagati nelle telefonate. E «ammortamenti e tutta la m***a che sta sotto e non si può dire». «Hanno chiesto di fa' le plusvalenze» dice Cherubini intercettato, «che almeno Fabio, dovevi fa' le plusvalenze e facevi le plusvalenze», aggiunge in un'altra. «Fabio» è Fabio Paratici, managing director che ha lasciato la società a giugno a fine contratto e ora è al Tottenham. I pm, nel decreto di perquisizione, spiegano che non era opera solo sua. Dicono che «i vertici della società, in primis Andrea Agnelli, appaiono di fatto ben consapevoli della condotta dell'ex manager».
La Procura indaga anche sui rapporti fra Juve e Cristiano Ronaldo. I finanzieri hanno ricevuto l'incarico di scandagliare computer e documenti degli indagati per trovare una scrittura privata dove ci sarebbero dettagli su contratto e retribuzioni arretrate.
(La Repubblica)