IL PUNTO DEL LUNEDÌ - CARMELLINI: "Tre punti belli come il sole" - BARBANO: "Zaniolo è la spalla ideale di Abraham"

29/11/2021 10:01

Lunedì di commento dopo la fondamentale vittoria ottenuta dalla Roma contro il Torino per 1-0 grazie alla rete di Tammy AbrahamTiziano Carmellini, su 'Il Tempo',  si esalta per questa partita: "Tre punti, belli come il sole in una giornata brutta, fredda, piovosa, dentro una partita ancora più brutta del meteo. Ma alla Roma di Mourinho serve vincere anche gare così e la crescita in questo senso è evidente". 

Alessandro Angeloni si concentra sull'impegno del prossimo weekend: "È la settimana di Roma-. Per Mou non una partita come le altre, ma lui ora fa finta di niente".

Alessandro Barbano invece approva il doppio attaccante e sostiene Zaniolo: "È la spalla ideale di Abraham. Aveva ragione a lamentarsi per il confino sulla fascia destra, a cui è stato costretto da diversi allenatori e, da ultimo, da Mourinho. Lui è una seconda punta, o al massimo un trequartista, deve giocare in mezzo al campo".


Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.


A. ANGELONI - IL MESSAGGERO 

È la settimana di Roma-. Per Mou non una partita come le altre, ma lui ora fa finta di niente. "Preferisco pensare solo al (mercoledì, ndr), e dopo cercherò di prepararmi emotivamente, perché a me interessa solo la mia Roma ora. Cercherò di dimenticare che dall'altro lato c'è la mia storia". (...) "Mi piace tanto vincere cosi, a me questo successo fa più piacere che un 5-0 perché è figlio dello sforzo, della sofferenza, del gruppo. I tre giocatori di centrocampo non li avevamo, Diawara è stato equilibrato, Miki bravissimo e anche Pérez, ha giocato benissimo in una posizione non sua. È una vittoria di squadra e questo mi piace". (...)


G. CARDONE - LA REPUBBLICA

Nel mondo Lazio si continuano a sottovalutare gli avversari della Roma in Conference League: «Ma Zorya che è, la sorella de Zorro? O forse era un fumetto co’ ‘na vampira, ve lo ricordate?» (Guido “Nostalgia” De Angelis, Radio6). (...)


T. CARMELLINI - IL TEMPO

Tre punti, belli come il sole in una giornata brutta, fredda, piovosa, dentro una partita ancora più brutta del meteo. Ma alla Roma di Mourinho serve vincere anche gare così e la crescita in questo senso è evidente: secondo successo consecutivo in campionato e terza gara nella quale non incassa nemmeno un gol. Gioca poco, fatica, va in vantaggio proprio nel suo momento peggiore grazie a una delle accelerazioni mourinhiane, poi resta lì e soffre: stringe i denti, ma non molla. E quando nel finale si riaffacciano i vecchi fantasmi i gol degli ex, le beffe dei portieri, tiene botta e porta via un successo fondamentale che fa tornare il sorriso al portoghese. Una vittoria che le consente di confermarsi al quinto posto a tre lunghezze di ritardo dall’Atalanta e prendere punti a , e Lazio rimaste quattro gradini più giù. Basta l’ottavo gol stagionale di un Abraham ritrovato che sfrutta al meglio l’assist di Miki migliore dei suoi e il gran velo di Zaniolo che in graduatoria arriva subito dopo l’armeno. Il resto è sofferenza, fatica e anche sprazzi di buon gioco a dimostrazione che la Roma messa in campo così va molto meglio. La difesa a tre aiuta la squadra e l’idea delle due punte Zaniolo-Abraham con Miki e Pellegrini lì dietro ed che fa su e giù a tutta fascia, funziona eccome. Peccato solo che dopo quindici minuti di gioco Mourinho debba rinunciare a Pellegrini fermato da un problema muscolare alla coscia destra. Al suo posto Carles Perez. Ma nella serata della Var più lunga della storia, cinque minuti abbondanti per «pizzicare» un tacco di Abraham in posizione irregolare che ha consentito a Chiffi di non dare un rigore alla Roma all’apparenza scontato, la differenza l’ha fatta il carattere. Quello che Mourinho sembra esser riuscito a trasmettere alla squadra che inizia ad assomigliare a lui ogni giorno di più. Un carisma contagioso un po’ con tutto l’ambiente viste le 47mila presenze di ieri all’Olimpico per una partita non certo di cartello. E poi quel «Roma Roma» intonato all’inizio dal popolo romanista in risposta all’assurdo divieto imposto dal Palazzo di non poter mandare l’inno della squadra di casa per far spazio all’obrobrio di Allevi. Bene, i romanisti l’hanno cantato per conto loro e Chiffi per dare il via alla gara non ha potuto far altro che aspettare. Giusto così!


A. BARBANO - IL CORRIERE DELLO SPORT

Il sofferto 1-0 contro il Torino vale la conferma del quinto posto e una certezza: Zaniolo è la spalla ideale di Abraham. Aveva ragione a lamentarsi per il confino sulla fascia destra, a cui è stato costretto da diversi allenatori e, da ultimo, da Mourinho. Lui è una seconda punta, o al massimo un trequartista, deve giocare in mezzo al campo. E ieri lo ha fatto con intelligenza tattica, con generosità e con fantasia, propiziando tra l'altro il gol del centravanti inglese con una finta che vale un assist. Non è stata una partita né bella né facile per la Roma dei superstiti, con il centrocampo falcidiato dal covid di Cristante e Villar e dalla di Veretout, alle cui assenze si è aggiunta a un quarto d'ora dall'inizio l'uscita di Pellegrini per un infortunio muscolare. (...) Il risultato è giusto perché le azioni più pericolose le ha costruite la Roma in contropiede, con una saggezza tattica che pare ormai assimilata dai giallorossi. (...) I 25 punti sono la fotografia fedele di ciò che la Roma ha fin qui espresso sul piano del gioco. Qualcosa di più del gruppo di squadre incompiute o in crisi, come Lazio, e , che stacca di quattro lunghezze, e qualcosa in meno del quartetto di . (...)