16/11/2021 07:36
IL TEMPO (M. VITELLI) - Il designatore degli arbitri Gianluca Rocchi, intervenuto come ormai d'abitudine ai microfoni di Radio Anch'io Lo Sport, dà di fatto ragione alla Roma che si era lamentata delle decisioni di Fabio Maresca in Roma-Milan. «Non mi è piaciuta la sua gestione della partita, non gli episodi – è il commento di Rocchi – secondo me non è stato al top, ma le serate storte capitano a tutti, le ho avute anche io». Sarà, intanto però Maresca verrà «punito» almeno per un turno. «Adesso magari farà un passaggio in B e poi tornerà in A senza problemi».
Nell’intervento in radio, Rocchi fa anche un primo bilancio di questo inizio di stagione. «Sono arrivato da poco, considero questo un anno zero – dice – voglio portare la mentalità di un club professionistico, per questo ho introdotto due tattici». L’obiettivo è far crescere la squadra. «Stiamo cercando di creare una nuova categoria arbitrale, serve trovare giovani talenti. Potranno esserci degli errori, ma abbiamo ragazzi molto validi».
Secondo Rocchi poi, non basta più essere bravi a prendere le decisioni. «Il direttore di gara moderno deve essere un atleta di altissimo livello. Per arbitrare nel modo migliore possibile occorre correre molto e bene, l’arbitro bravo è quello che riesce a trovarsi nel posto giusto al momento giusto». Capitolo riforme, Rocchi ha le idee ben precise. «Sui rigori c’è un aumento delle chiamate, ma è indiscutibile che avere la tecnologia porta a scovare falli a volte impossibili da vedere. Stiamo cercando di fare un passo indietro, riportando il rigore ad essere una vera massima punizione». Mentre sul fuorigioco si esprime così. «Non sta a noi decidere, ma a chi fa le regole». Altro argomento caldo è quello della possibile introduzione del tempo effettivo. «Su questo è in corso un ragionamento con le componenti internazionali». Finale sulla possibilità, in futuro, di sentire i colloqui tra arbitri e giocatori. «Noi teniamo tutte le registrazioni – confida Rocchi – senza alcun segreto, sono molto utili anche a noi. Tra poco le faremo ascoltare, così toglieremo qualsiasi dubbio sull’onestà intellettuale degli arbitri».