17/11/2021 07:14
LEGGO (F. BALZANI) - Spinazzola logora chi non ce l'ha. In questo caso, a parte la sua splendida famiglia, un po' tutti. Da mesi. Logora Mourinho che deve consolarsi a fatica con Vi˜˜na e Calafiori, peraltro in forte dubbio per il Genoa. E logora Mancini che dal minuto 77' di Belgio-Italia ha perso quella imprevedibilità offensiva che aveva fatto brillare l'Italia in tutto il mondo. In quel momento, infatti, Spinazzola (a spanne il miglior giocatore dell'Europeo) in una delle sue volate si è rotto il tendine d'Achille della caviglia sinistra.
E in quell'istante la Nazionale ha visto crollare il suo potenziale offensivo passato da 11 gol nelle prime cinque sfide ai 7 nelle otto partite successive (fatta eccezione il 5-0 alla modesta Lituania). Una caduta verticale dovuta anche all'assenza di uomini in grado di creare la superiorità numerica. Nella Roma il dato è molto simile e tutti attendono il ritorno in gruppo di Leonardo.
Una data? Non c'è, ma il countdown è agli sgoccioli. L'entusiasmo iniziale per un ritorno a fine novembre è stato gelato dalle parole del professor Lempainen che l'ha operato in estate: «Ci vuole calma. Sta bene ma bisogna aspettare il 2022». Spina tornerà in gruppo verso metà dicembre e sarà a disposizione quindi dopo la sosta di Natale. A due mesi dallo spareggio dell'Italia per il Mondiale e nel pieno della corsa europea di Mourinho. Un motivo in più per sperare.
Pinto pensiero. Ieri il gm giallorosso ha parlato a Sky ribadendo fiducia a Mou ma ridimensionando qualche sogno: «Non è il momento di mettere in discussione il progetto o Mourinho. Lui sapeva che serviva tempo, non siamo un istant team. Siamo allineati su mercato e strategie, lo dimostra l'utilizzo di giovano come Felix. Il mercato? Doveva ripulire le strategie passate. Non voglio creare grandi aspettative, conoscete le eredità finanziarie lasciate. Ma troveremo le soluzioni giuste».