Vanto nostro

15/11/2021 10:11

IL ROMANISTA (S. BONVISSUTO) - Io, se parlavo male della Roma in pubblico, mi padre me menava. Alla prima lamentela partivano subito le pizze. Ecco a voi ve ce vorrebbe uno come mi padre. (...) Quando si vince è bellissimo. E quando le cose non vanno bene è bellissimo lo stesso. Come è cambiato il tifoso romanista, da ieri a oggi, io proprio non me lo spiego. (...) Nella curva di una volta i romanisti di oggi durerebbero il tempo di un fischiabbotto. Anzi non li avrebbero fatti nemmeno fatti entrare. Per non togliere posti ai veri tifosi della Roma. Oggi, nel meraviglioso mondo dei social, invece c'è posto per tutti. Pure per questi. Aggiungerei purtroppo. E sì, perché la curva in versione digitale è un mondo nel quale non ci si sta per merito, per attaccamento, per sacrificio, per amore. Ma ci si sta e basta. È sufficiente avere un computer, anzi un telefonino smart. Ma non basta il telefonino per essere romanisti (...) Noi siamo figli di quella che fu la più grande curva d'Europa, il gruppo  organizzato che ha accompagnato la squadra nello scudetto dell'83 (...)  Apparve così chiaro che il tifoso romanista era quindi diverso da tutti gli altri tifosi, costituiva un'anomalia in un panorama di sostenitori occasionali e tiepidi. Come da quella gente si sia arrivati a questa resta un mistero. Credo si tratti di involuzione della specie. C'è una proprietà che sta investendo soldi nei bilanci drammatici della nostra squadra del cuore, c'è in panchina uno dei più grandi allenatori del calcio contemporaneo, io direi che a noi adesso spetta solo andare allo stadio (...)

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