01/12/2021 09:26
La procura di Torino e la Federcalcio sono già in contatto. Comunicazioni asciutte, informali, solo per annunciare che presto una prima parte degli atti dell'inchiesta sulle plusvalenze della Juventus sarà a via Allegri. Un mese fa infatti il procuratore Chinè ha aperto un fascicolo sulle operazioni sospette della Serie A segnalate dalla Covisoc, organo di controllo sui conti dei club: le stesse operazioni su cui oggi indaga la procura torinese. I tempi della giustizia sportiva sono asciutti: 60 giorni, più altri 60 in caso di proroghe, per chiudere le indagini. Mentre quelli della giustizia ordinaria sono decisamente più lunghi. Anche alla procura federale una cosa è chiara: senza il lavoro dei magistrati di Torino, l'inchiesta sportiva non avrebbe futuro. L'unico modo infatti per accertare una possibile violazione è la dichiarazione auto accusatoria di un dirigente, che legittimi l'accusa di aver gonfiato le plusvalenze. E quindi, un'intercettazione. In quel caso, cosa rischierebbe la Juve? Se ci fosse stata una falsificazione dei documenti contabili o amministrativi per ottenere la licenza Uefa o l'iscrizione al campionato, per l'articolo 31 del Codice di giustizia sportiva la società potrebbe andare incontro almeno a una penalizzazione in classifica. Ma rischierebbe fino all'esclusione dal campionato. Al contrario, se l'accusa provasse solo un illecito amministrativo, non si andrebbe oltre la semplice ammenda.
(La Repubblica)