14/12/2021 07:57
Stavolta il big bang riguarda l’attività e gli affari di un procuratore. Uno dei più conosciuti al mondo. Fali Ramadani, di origini macedoni ma con residenza in Irlanda, grande firma del calciomercato, è indagato dalla Procura di Milano per evasione fiscale, riciclaggio e autoriciclaggio. E ieri i finanzieri del nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza hanno bussato alla porta di 9 club di A (Inter, Milan, Juve, Verona, Fiorentina, Napoli, Torino, Cagliari, Roma) e due di B (Frosinone e Spal) per acquisire le mail scambiate fra il procuratore e le società. In pratica, i soldi delle “commissioni”: fra gli affari studiati anche il denaro versato per il passaggio di Chiesa dalla Fiorentina alla Juventus e per quello di Pjanic dal club bianconero al Barça, sarebbero stati versati dalle società su conti correnti di filiali milanesi intestati a Ramadani o a società a esso riconducibili. A quel punto il denaro sarebbe stato girato verso alcune società estere sempre rispondenti al procuratore, sparse per tutta Europa. Non è escluso che l’indagine possa allargarsi. Oltre alle mail, che comunque sono state acquisite presso le sedi sociali soltanto nelle parti che riguardano i rapporti «di qualsiasi natura avuti con Ramadani», sono stati portati via tutti i contratti di acquisto e cessione che riguardano calciatori e allenatori assistititi dal procuratore macedone. Non è escluso che l’indagine di Torino possa essere soltanto un pezzo di un processo più grande che può moltiplicare le inchieste giudiziarie dentro meccanismi opachi e sfuggenti. Intanto, potrebbero finire sotto accusa tutta la filiera di Ramadani ed eventuali agenti a lui direttamente o indirettamente collegati.
(gasport)