03/01/2022 07:15
Il rientro più atteso, giovedì a San Siro contro il Milan nella partita di inizio 2022. Dove riapparirà il giocatore che fin qui ha fatto la differenza. L'identikit è inequivocabile. «Capisce il calcio, è intelligente. Se ne avessi tre in squadra, li farei giocare tutti». La benedizione è di Josè Mourinho, il 25 agosto, alla vigilia dei playoff di ritorno di Conference League contro il Trabzonspor, prima gara della stagione.
Lorenzo Pellegrini ci sarà contro i rossoneri di Pioli. Ricomincia dal girone di ritorno dopo aver saltato le ultime 6 gare del 2021, addirittura 5 di campionato e quella di Sofia in Conference. Lo ha fermato una lesione al quadricipite della coscia destra. Ha faticato per recuperare nel minor tempo possibile. Il 27 dicembre si è presentato in anticipo a Trigoria, tagliandosi le ferie per avere la certezza di tornare a disposizione per la trasferta di Milano. Gesto da capitano. E da romanista. Apprezzato dal club, dall'allenatore, dalla squadra e dai tifosi.
Il peso del numero 7 non è solo negli 8 gol realizzati, 5 in serie A e 3 in Conference. A rendere significativa la sua presenza è la partecipazione al gioco offensivo della squadra di Mou. C’è un dato che caratterizza le prestazioni stagionali del capitano: Pellegrini, in 10 delle 13 partite giocate in campionato (ne ha saltate 6, la prima per squalifica e le altre per infortunio), è stato il giocatore capace di firmare più passaggi chiave (quelli che permettono di arrivare al tiro), in tre casi con altri compagni, da Mkhitaryan a Karsdorp, da Abraham a Veretout e Perez. Il top a Venezia, match poi perso: addirittura 8. Pellegrini ha sempre realizzato almeno un passaggio chiave (finora 2 gli assist), esclusa la gara contro il Torino, l’ultima giocata in cui, però, è rimasto in campo per meno di 15 minuti.
(Il Messaggero)