17/01/2022 07:22
IL TEMPO (T. CARMELLINI) - La Roma fa quello che deve: vince contro il Cagliari decimato e risponde alle concorrenti in classifica. Ma il successo dell’Olimpico è stato molto meno scontato di quanto potesse sembrare alla vigilia, perché la squadra di Mourinho pur giocando sempre in avanti, non è riuscita a chiuderla nemmeno stavolta e nel finale ha rischiato di subire l’ennesima beffa. Come se quella con la Juve non fosse ancora fresca a far male.
A salvarla però ci hanno pensato i due portoghesi che Mourinho ha voluto fortemente nella sua nuova Roma. E proprio dai connazionali lo Special One ha avuto la mano che gli serviva per mettersi alle spalle l’amarezza del 3-4 di domenica scorsa. PrimaS ergio Oliveira dal dischetto porta avanti i giallorossi, poi Rui Patricio blinda il risultato deviando sulla traversa un colpo basso da distanza ravvicinata dei sardi che poteva cambiare tutto. Il nuovo arrivato è una delle poche note positive della serata, perché quando vinci una partita cos c’è poco da stare allegri.
Anche ieri la Roma ha dimostrato di essere molto lontana dal concetto di squadra vera immaginato dal tecnico e continua a soffrire maledettamente nei momenti chiave della partita: anche se almeno stavolta non ha fatto la frittata. Quindi bene Sergio Oliveira che apre con un bell’assist per Zaniolo e poi si mette lì inmezzo al campo a dettare i tempi alla squadra: e non si tira indietro quando gli arriva in mano la palla pesantissima da mettere sul dischetto.
Il problema non è certo lui, perché è chiaro che la rosa sia quella che è nonostante gli ultimi innesti. I problemi sono ancora una volta lì davanti dove la Roma produce ma non concretizza. Perché Abraham continua ad essere troppo macchinoso, la palla gli resta incollata a quelle lunghe leve che se da una parte sono il suo punto di forza, dall’altra sembrano essere anche il suo tallone d’Achille. Difende bene il pallone ma fatica a liberarsene e soprattutto tira troppo poco in porta. Ma almeno lo fa, non come Shomurodov ancora una volta inguardabile. Perché il piattone di ieri sera nel finale di gara non può nemmeno essere considerato un tiro in porta: manco a scapoli contro ammogliati sarebbe presentabile. Come già detto: se stava al Genoa qualche motivo ci sarà pure stato... o no!?
Così, nell’immaginare quale sarà la Roma del futuro, Mourinho deve lavorare con le cose buone che ha: a partire da Zaniolo. in grado di fare strappi interessanti e con il quale, se affiancato dagente di qualità, si può salire di livello. Ora un po’ di riposo prima di tornare a giocare in coppa. Già, quel trofeo nazionale troppo snobbato dalla Roma che invece andrebbe preso in considerazione: perché con questa squadra non si può snobbare nulla.