23/03/2022 07:14
L'azzurro ha regalato nuovamente a Nicolò Zaniolo dopo una settimana difficile. Ne è conferma la scomparsa dai social, da parte sua e della famiglia dopo il 3-0 alla Lazio, e la ricomparsa ieri con tanto di foto e scatti a Coverciano. Piccoli segnali, ai quali un tempo non si sarebbe dato peso e invece oggi non passano inosservati.
Il problema, paradossalmente, non è stato nemmeno non giocare contro la Lazio. Alla vigilia non ha ricevuto spiegazioni né da Mourinho tantomeno dai suoi collaboratori. Non che gli fossero dovute ma dopo aver giocato con il freno a mano una settimana prima con l’Udinese al Friuli, proprio per non incappare nell'ammonizione che lo avrebbe escluso dalla stracittadina, s'è ritrovato di colpo fuori. Quello che tuttavia ha faticato a capire, più dell'esclusione, è il perché non sia entrato nella ripresa. La Roma ha controllato la gara senza mai dare segni di poca concentrazione o sofferenza.
Zaniolo è a un bivio. E il derby c'entra poco. Allo stesso tempo, vuole però capire che ruolo ha nei programmi del club. In campo e fuori. Perché al di là delle parole di Mourinho («Rimane almeno sino al 2024»), delle rassicurazioni e delle promesse off record di Pinto, lui mira ad essere al centro del progetto tecnico. Questo il nodo cruciale di tutta la vicenda che si porta dietro le inevitabili voci di mercato. Dalla Juventus (che intanto è pronta a riaccogliere il direttore commerciale Calvo, finito ai margini) al Tottenham. Tra l'altro, le persone a lui vicine, non hanno potuto non notare che ultimamente per la Roma circolano sempre con più insistenza nomi di calciatori offensivi: Kostic, Guedes, ieri Talisca. E il puzzle, versante calciatore, inizia a comporsi. Anche perché il contratto scade nel 2024 e l'ultima volta che le parti si sono confrontate era metà ottobre.
(Il Messaggero)