20/04/2022 07:44
[...] Riuscire a lasciare sistematicamente il segno sul risultato quando la fatica dovrebbe annebbiare le idee, vuol dire avere il controllo della situazione sia dal punto di vista fisico-atletico che mentale. La Roma non finisce mai perché ha la forza e la testa per non finire mai. Merito di Mourinho? È indubbio che la presenza del portoghese in panchina (e, soprattutto, in campo durante gli allenamenti settimanali) abbia stravolto il dna di una squadra abituata fino a poco tempo a mollare tutto alla prima difficoltà; una Roma incapace di reagire, moscia, morbidosa e priva di carattere. Il numero dei gol segnati nell’ultimo quarto d’ora di gara (e anche oltre) rappresenta un fiore all’occhiello della prima stagione di Mou a Roma.
[...] Per anni si è discusso sull’incapacità della Roma di stare in campo con tutta se stessa per novanta e passa minuti; si è vagheggiato di preparazioni atletiche sbagliate nonostante il costante via vai di allenatori. Poi, è arrivato Mou. E tutto è cambiato [...].
(Repubblica - M. Ferretti)