21/04/2022 07:30
LEGGO (F. BALZANI) - Fondamentale nella Roma di Spalletti, quella che per capirci stupiva in Europa e lottava per lo scudetto in Italia anche grazie alle sue giocate (ricordate il tacco nel derby o la magia di Lione?). Vincente nell'Inter di Mourinho anche se non sempre da protagonista (uno scudetto). Amantino Mancini è un doppio ex per niente banale della sfida che sabato infiammerà campionato e zona Champions.
Oggi fa l'allenatore; più facile o più difficile rispetto a quando era calciatore?
«Tre anni fa sono tornato a Roma per fare il corso a Coverciano. Per ora sono senza squadra ma punto ad averla presto. L'ultima esperienza l'ho avuta al Villa Nova. Fare il calciatore era meno stressante».
Anche se ha avuto come tecnico Mourinho?
«Sono stato fortunato a essere stato un suo giocatore ed ad aver giocato in quella Inter. All'inizio ero titolare, poi lui ha cambiato modo di giocare nella seconda stagione e mi ha tolto senza spiegazioni. Ma Mou resta un grande, capisce tantissimo di calcio e ancora oggi ci sentiamo».
Mou le piace alla guida della Roma?
«È una novità anche per lui. All'Inter aveva uno squadrone, quella della Roma è una buona rosa ma limitata. Ha dovuto faticare di più a Trigoria, lavorare molto anche di inventiva. Ma ora i risultati si vedono. Lui è un allenatore che riesce a tirar fuori il meglio dai giocatori e a difenderli dai media. Avevamo giocato male una volta, ma lui in conferenza aveva tirato fuori tutto un altro argomento per far parlare del suo atteggiamento e non della brutta partita nostra».
Chi parte favorita sabato tra Roma e Inter?
«Entrambe le squadre stanno molto bene, potrebbe finire in pareggio. Di certo l'Inter ha più da perdere rispetto alla Roma».
E per lo scudetto, Inter o Milan?
«Ora che il Napoli è uscito dalla lotta credo che l'Inter sia la più attrezzata. Spalletti fa il gioco più bello ma gli sono mancati i top player. Nella Roma almeno aveva Totti. L'Inter di Inzaghi ha maggiore qualità e ha l'abitudine a stare lassù».