27/05/2022 08:03
“Grandissima”. L’euforia del Divino, da Porto Alegre. Paulo Roberto Falcao si è gustato la vittoria della Roma a Tirana alla televisione.
Come ha vissuto la serata di Coppa?
In diretta tv e anche… dallo stadio in Albania. Il mio amico Marco mi ha inviato via WhatsApp le foto del nostro trionfo. Pellegrini con la coppa, la tifoseria impazzita di gioia, la commozione di Mourinho. È come se avessi seguito la squadra in trasferta, in tribuna pure io. So che la città non ha dormito.
E per il day after, la gente è tornata al Circo Massimo per applaudire la Roma. Che cosa le viene in mente?
Almeno mezzo milione di persone in strada per il nostro scudetto. Sempre lì. Mai più visto niente del genere.
Anche Mou, nei momenti di difficoltà, ha caricato la piazza e la squadra. Ha messo certezze sul tavolo, cancellando i timori. È successo prima del ritorno con il Bodo Glimt e con il Leicester. E prima di andarsi a prendere la coppa a Tirana contro il Feyenoord. Pure lei, mettendoci la faccia, trascinò la Roma allo scudetto. Ricorda?
Quando all’Olimpico ci rimontò la Juve, dall’1-0 all’1-2, avvicinandosi in classifica. Chiesi a Pato di chiamare Minoli per partecipare a Mixer. Io non partecipavo mai a programmi televisivi. Ma quello era il momento. Dovevo dire qualcosa alla gente. Era in ansia. Ho garantito in prima persona che credevamo nello scudetto. La domenica successiva vincemmo a Pisa. Fu il successo decisivo per il titolo.
Tutto studiato?
Mourinho ragiona da vincente. Lo ha dimostrato con il Porto e con tutti i suoi club. E a quello che dice crede sul serio. Ma non sono parole. Quelle contano poco e non servono a niente. A parlare è il cuore. Il suo. L’Olimpico sempre sold out è la conferma del suo ascendente.
La Roma di Tirana che cosa le ha lasciato?
Una solidità difensiva impressionante. Con cinque giocatori. Bravissimo poi Rui Patricio. E fantastico il gesto tecnico di Zaniolo. Ho però un debole per Abraham. Mette paura. Fisico e qualità.
E adesso?
Tocca ai Friedkin. Devono seguire Mourinho che ha subito conquistato un trofeo. I giocatori fanno sempre la differenza. Va bene festeggiare, ma non c’è tempo da perdere. Bisogna allestire una squadra da scudetto. È la svolta… buona.
(Il Messaggero)