27/05/2022 07:55
Mourinho chiama. Ora tocca ai Friedkin rispondere. I piani finanziari legati al club sono chiari da tempo. Primo obiettivo: lancio dell’Opa (per il quale la Consob nei giorni scorsi ha chiesto maggiori delucidazioni) e delisting, ossia uscita dalla Borsa. Un modo per allentare in qualche modo la morsa della Uefa. Perché l’investimento totale sulla Roma si aggira ormai sui 550 milioni. Ora José chiede uno sforzo in più. L’obiettivo è rafforzare la squadra senza perdere di obiettivo i conti, che debbono essere sistemati nel medio termine. Tradotto: sarà il primo anno, dove oltre alle entrate non bisognerà perdere di vista le uscite. Ma se Mourinho, in un momento di gioia, pur con le dovute accortezze ritiene di doverlo precisare, sta a significare che alcune dinamiche vanno ancora definite. In primis sulla permanenza di alcuni calciatori ritenuti fondamentali dall’allenatore: Mkhitaryan, Cristante e Zaniolo. L’armeno a breve si svincolerà. La Roma gli ha proposto un nuovo contratto annuale (con opzione per il secondo che scatta dopo un numero esiguo di gare) a 3,5 milioni più bonus. Micky ha in mano una proposta biennale dell’Inter a cifre che con i benefits sono più alte e ha preso tempo. Discorso simile per Cristante: il centrocampista è stato sondato da Milan, Siviglia e Juventus ma aspetta il rilancio giallorosso. Vuole guadagnare quanto Mancini (3,5 milioni). Con l’agente di Bryan sarà l’occasione per tornare a parlare di Frattesi. Trattativa non semplice (ha proposte dall’Inter e dalla Premier) nonostante a Trigoria detengano il 30% sulla futura rivendita. C’è poi Zaniolo. La vicenda è nota. Bisogna capire se il gol di Tirana può cambiare una storia che, prima di mercoledì, aveva preso una china lontana da Roma. Poi ci sarà il tempo di pensare agli acquisti: un esterno tra Dalot e Christensen, un centrale difensivo come Senesi, un regista alla Douglas Luiz e un’ala che abbia feeling con la porta avversaria: Guedes il preferito.
(Il Messaggero)