La Roma Primavera si illude ma si ferma a un passo dal tricolore

01/06/2022 08:28

Se fosse stato per lui, Alberto non avrebbe mai lasciato la panchina della Primavera della Roma, invece ieri ha chiuso il suo straordinario ciclo con una sconfitta dolorosa, arrivata nei tempi supplementari dopo una una partita dominata dai suoi, che erano passati in vantaggio con Vicario. ha passato 19 anni alla guida della Primavera giallorossa, 29 di settore giovanile. Il primo contratto glielo fece firmare Bruno Conti nel 1993. Partì dai pulcini, i nati nel 1984, un anno dopo Daniele: c'era Alberto Aquilani, c'era Federico Guidi, Damiano Ferronetti, Daniele Corvia, Andrea Servi. Quel gruppo vinse uno scudetto a Catania. Dal 2003 a ieri Alberto è stato la Roma Primavera. Ha visto passare dalla sua squadra ai grandi una cinquantina di giocatori, tanti se ne sono persi. Ha vinto scudetti nel 2005, nel 2011 e nel 2016. Ha fatto crescere tanti giovani calciatori: Felix, Bove e Zalewski sono soltanto gli ultimi nomi di un elenco lunghissimo, che comprende quelli di , Politano, Romagnoli, Pellegrini. Mai Daniele, perché Alberto ha scelto sempre di essere papà prima che allenatore e per non creare problemi è sempre stato al suo posto e non è mai passato sulla panchina della prima squadra. La sua regola numero uno è sempre la crescita dei ragazzi prima della propria. Alla fine del match ieri ha detto: "Se sei nelle giovanili per poi andare nelle prime squadre, diventa un ibrido. Non crescono i ragazzi e non cresci tu. Non era facile avere questa vocazione, che mi ha portato a fare questa cavalcata. Resto a disposizione del club, per la Primavera c’è un altro progetto. Non è la morte di nessuno".

(corsera)