18/08/2022 07:38
Tiago Pinto è al lavoro. A Milano (tornerà stasera), soprattutto per le cessioni, ormai note, che dovranno fare da apripista per l’arrivo di Andrea Belotti, fermo al palo in attesa di una schiarita definitiva. È stata anche l’occasione per incontrare Claudio Vigorelli, procuratore di Nicolò Zaniolo. Da un po’ c’è più unità di intenti rispetto a qualche mese fa, quando la questione era stata fatta scivolare, con la consapevolezza di Roma e Zaniolo dei vari rischi all’orizzonte. La Roma lo ha blindato alzando molto la richiesta per un suo eventuale trasferimento: i famosi 50 milioni non erano una cifra consona per un calciatore a un anno dalla scadenza e soprattutto per la stagione che aveva disputato, gol in finale a parte, che di sicuro lo ha rimesso al centro delle attenzioni. La Juve si è timidamente avvicinata ma non ha tentato affondi particolari, ha provato a inserire contropartite, Artur o McKennie, che la Roma ha ritenuto improbabili e ora è tornata a pensarci dopo i tanti infortuni subiti. Il Tottenham si è fatto sotto ma con poca convinzione. Nel frattempo, Nicolò ha ritrovato il sorriso e via via si è (ri)sentito sempre più al centro del progetto Roma. Ha lavorato molto durante il precampionato, si è fatto trovare in forma e ben intenzionato. Lui voleva il prolungamento del contratto, con adeguamento e la Roma aveva deciso di posticipare il tutto a settembre, qui si era creata la spaccatura: a settembre si parlerà di un quinquennale, con ipotesi di stipendio da big. Pinto è a Milano per accontentare Mourinho anche nella sua richiesta per un altro difensore.
(Il Messaggero)