Patto Roma con la Uefa

03/09/2022 08:30

IL TEMPO (A. AUSTINI) - Tutto in un giorno. Tiago Pinto spiega il mercato appena chiuso dalla Roma, la Uefa annuncia gli accordi raggiunti con il club giallorosso e altre 7 società - le due milanesi, la oltre a Psg, Marsiglia, Monaco e Besiktas- per le violazioni al Fair Play Finanziario. Partiamo dalla fine. Dopo aver violato(di tanto) i paletti in vigore nel periodo 2018-2022, la Roma ha firmato un settlement agreement (l’equivalente del patteggiamento) di durata quadriennale per adeguarsi alle nuove norme appena introdotte nel sistema di controllo che ha sostituito il precedente Fair Play e ora si chiama «Club Licensing and Financial Sustainability». Adesso si guarda al rapporto costi della squadra\ricavi, con una percentuale che dovrà scendere gradualmente dal 90% al 70%. Friedkin, in quanto membro del cda dell’Eca, ha avuto un ruolo attivo nello scrivere il nuovo regolamento insieme alla Uefa. Per sanare il pregresso, i giallorossi hanno trattato una multacomplessivada35milioni, la seconda più alta dietro i 65 milioni del Psg, di cui 5 che verranno trattenuti dai premi spettanti al club per la partecipazione di quest’anno all’Europa League, mentre i restanti 30 sono «congelati». La Roma dovrà ora rispettare una serie di condizioni (rimaste segrete) fino al 2026, con verifica finale nel 2027 e monitoraggi ogni sei mesi. Se non le soddisferà potrà incappare in altre sanzioni, la peggiore delle quali è l’esclusione per un anno dalle coppe. Inoltre potrà essere obbligata a pagare gli ulteriori 30 milioni di multa, iscrivere solo 23giocatori e non 25 nella sua lista per le coppe e non potrà inserire i nuovi acquisti se avrà un saldo di mercato in passivo. Quest’ultima limitazione è scattata subito per questa stagione ela prossima per Roma e , che rispetto agli altri 6 club coinvolti hanno optato per un accordo di 4 anni e non triennale. Ma è proprio grazie al mercato in attivo chiuso da Pinto che non ci sono limitazioni per l’attuale Europa League,anche se si èpreferito tenere fuoridalla lista per i gironi l’infortunato Wijnaldum (verrà inserito a gennaio se la Roma andrà avanti), in modo da non far conteggiare alla Uefa il suo ricco ingaggio in questi mesi. «La Roma aveva un'eredità pesante - ha spiegato Pinto - abbiamo un percorso da fare per creare sostenibilità». Basti pensare ai soli 7 milioni spesi per il cartellino di Celik e al monte ingaggi della squadra (tecnici esclusi) che adesso si attesta a circa 105 milioni bonus inclusi. «Abbiamo più venduto che comprato - sottolinea Pinto - dalmio arrivo abbiamo ridotto di oltre 20 milioni il monte ingaggi. Sono sicuro che quando andrò via, la Roma avrà una situazione economica più solida. I Friedkin hannofatto capire di voler fare le cose giuste. Mourinho con la sua capacità di attrarre i giocatori è stato importante. E tutti quelli arrivati hanno rinunciato a dei soldi per venire qui. Abbiamo fatto 57 operazioni, ma avrei voluto vendere alcuni andati via in prestito. Su Bianda e Coric nonmi arrendo:ci sonoalcunimercati ancora aperti». Il bilancio è comunque positivo: «La squadra è più forte e ci aspettiamo difaremeglio dello scorso anno. Ma a settembre non ha senso parlare di scudetto». Mentre spiega del difensore mancante sbuca Mourinho dalla porta della sala stampa per un attimo e gli fa il verso in falsetto:«Dai fai un piccolo sforzo direttore!». Ma per il momento il centrale mancino non arriverà, mentre è probabile l’acquisto (anche lui a parametro zero) di Solbakken a gennaio: «Leggevo che aveva già firmato con un'altra squadra,ma se non è così ci proviamo». Lo sta già facendo. Pinto preannuncia il rinnovo di Cristante («faròdi tutto»),assicura che «Belotti giocherà qui tanti anni», racconta di essersi «chiuso in una stanza quattro giorni a Torino per prendere Dybala», ammette che «Frattesi è il mio giocatore preferito in Serie A dopo quelli della Roma manonabbiamo trovatounaccordo col » emanda il primo messaggio all’agente di Zaniolo per il rinnovo:«Gli ho detto che dobbiamo cominciare ad organizzare i nostri incontri per non alimentare troppe pagine di giornale. Nicolò non è mai stato vicino alla cessione». E la Roma se lo gode