06/10/2022 07:39
IL TEMPO (A. AUSTINI) - Non si sono mai incontrate in una partita ufficiale, ma le ruggini non mancano. Roma e Betis Siviglia si ritrovano stasera all’Olimpico e lo faranno di nuovo tra una settimana in Spagna: una doppia sfida che può decidere il girone di Europa League. L’ultimo confronto in amichevole c’è stato nell’estate del 2021 e finì malissimo per i giallorossi: sconfitta 5-2, tre giocatori espulsi e cartellino rosso mostrato anche a Mourinho e due suoi collaboratori. E chissà se all’elettricità di quella partita non abbia contribuito una vecchia storia tra gli allenatori. Nel 2010 José Mourinho sostituì infatti Manuel Pellegrini sulla panchina del Real Madrid e lo schernì: «Io non finirò mai come lui in una squadra come il Malaga, andrò in un grande club dopo aver allenato il Real». Polemica ritirata fuori dall’attuale allenatore del Betis: «Credo che a Mourinho - ha raccontato Pellegrini alla Gazzetta - sia successa un po’ la stessa cosa: era nell'elite del calcio e ora anche lui vive di sfide». Ieri ci hanno pensato i media spagnoli ad aggiungere veleni, polemizzando sullaconferma del duo di arbitri olandesi van Boekel-Higler al Var, gli stessi che hanno penalizzato il Barcellona contro l’Inter in Champions. Ma l’Uefa non avrebbe comunque potuto cambiare designazione. Il tecnico del Betis preferisce non alimentare il caso. «Vincere per noi - dice - sarebbe un passo in avanti, ma perdere non sarebbe grave». Mourinho avvisa i suoi. «La difficoltà è quella di sfidare una squadra di qualità con un’identità chiara - spiega il tecnico - ma sarà dura anche per loro giocare con 60mila spettatori all’Olimpico (stadio soldout, con oltre 4mila tifosi iberici presenti, ndr). Mi fido dei miei giocatori e dei romanisti che faranno il loro. Dobbiamo vincere perché loro hanno sei punti e noi tre». Il tecnico annuncia che «Dybala sta bene e gioca», mentre non può esprimersi ancora su Pellegrini perché parla prima dell’allenamento di rifinitura, che decreterà il forfait del capitano. Una carezza la riserva a Zaniolo: «Non è egoista e non risparmia mai energie. Non mi stanco di dire quanto sia importante Nicolò per noi. Luiinsieme a Pellegrini,Dybala e Abraham? Qualche fenomeno dice che sia impossibile ma quando lo abbiamo fatto la cosa ha funzionato bene. Belotti e Tammy insieme? Sì, bisogna solo trovare il modo e il momento». Che non sarà stasera, almeno dall’inizio. Mourinho sottolinea anche l’importanza dei quattro punti ottenuti a casa di Juve e Inter:«Sono partite che ci portano qualcosa in più, l’anno scorso siamo andati là e la sensazione era di inferiorità. Stavolta non è stato così. Mancini ha urlato "Siamo più forti"? È un trascinatore e sono felicissimo di quello che hanno fatto i ragazzi». A partire da Smalling. «Un difensore di livello altissimo ed è strano che non sia in nazionale inglese». Contenti loro...