29/11/2022 09:00
La faccia di José Mourinho, ieri, sembrava un campo di battaglia di sensazioni. Alla soddisfazione di veder volgere al termine una tournée giapponese poco desiderata, si agganciava quella di notare come la Roma, ancora una volta, fosse presa di fantasmi e superficialità assortite. Se a questo si aggiunge l'infortunio muscolare di Tahirovic si capisce come il bicchiere appaia mezzo vuoto. Una cosa è certa: questa squadra deve ritrovare l'attacco. Al netto della malinconica prova dello sfortunato Svilar, fra i più negativi in vetrina è andato Tammy Abraham. Se è vero che gli attaccanti vivono di emozioni e di certezze friabili, la doppia amichevole giapponese è stata un'altra tappa del suo calvario autunnale.
Nel piattume del primo tempo, logico che l'ingresso nella ripresa di Zaniolo, Volpato e Shomurodov abbia rappresentato una scossa nell'encefalogramma piatto della squadra. Certo, sia l'azzurro che l'uzbeko hanno sbagliato occasioni, ma hanno riempito quel vuoto che Abraham, involontariamente, aveva creato. Il fatto che la Roma abbia solo il 10° attacco del campionato non è solo frutto del caso. Se si eccettua Dybala, che ha siglato già 5 reti, tutti gli altri sono sotto il minimo sindacale delle speranze, visto che l'inglese è fermo a 3 gol, Zaniolo ed El Shaarawy 1, infine Belotti e Shomurodov a zero. A questo punto, se Mou e la Roma non riuscissero a ricaricare Tammy, a fine stagione un addio potrebbe essere possibile. Anche se pare difficile che il Chelsea, che ha una clausola di riacquisto da 80 milioni, li voglia spendere, ma il centravanti in Premier continua ad avere mercato.
(Gasport)