10/11/2022 07:53
IL TEMPO (A. AUSTINI) - La Roma sorride per cinque minuti scarsi e poi torna triste. Il tempo che trascorre trail gol di Abraham e il pareggio del Sassuolo è l’unico momento di sollievo per i giallorossi, che a Reggio Emilia non riescono a rialzarsi dopo il derby perso e stasera,in caso di vittoria della Juventus, rischiano di ritrovarsi al settimo posto, con una sola partita da giocare prima della lunga sosta in vista del Mondiale. La classifica e il risultato di ieri sono verdetti giusti. Perché la Roma non può pensare di vincere tante partite giocando questo calcio, con questi interpreti. Dopo la gara di domenica col Torino dovrà scattare una presa di coscienza seria dei problemi, gli obiettivi sono ancora tutti raggiungibili, ma il «bonus» della Conference League vinta si è esaurito e adesso c’è da cambiare marcia. Su ogni fronte. A Reggio Emilia Mourinho alla fine lascia in panchina sia Abraham sia Belotti: scelta forte e significativa. Il tecnico decide di puntare - è la prima volta quest’anno - su Shomurodov dall’inizio, con Volpato preferito a Bove per sostituire Pellegrini a trequarti, davanti alla coppia di mediani Cristante-Matic. In una partita con spazi aperti e difese «allegre», il primo tempo finisce 0-0 solo perché da una parte e dall’altra i presunti finalizzatori sciupanole occasioni. E perché Rui Patricio si inventa quella che è finora la sua migliore parata stagionale sul tiro dell’indemoniato Frattesi, l’ex sedotto e (per ora) abbandonato dalla Roma sul mercato, che poi sfiora il gol anche di testa. Di là Shomurodov e Zalewski (in sospetto offside) sprecano due grandi chance. Zaniolo prova qualche strappo e perde le staffe quando Ayroldi non gli fischia un fallo abbastanza netto:le proteste gli costano il giallo inevitabile. Nel secondo tempo il match continua a vivere in precario equilibrio e gli episodi più importanti arrivano tutti alla fine. Traoré sbaglia a tu per tu con Rui Patricio, dall’altra parte il subentrato Abraham segna un bel gol di testa grazie a un cross finalmente ben calibrato da un difensore centrale: Mancini. Mancano dieci minuti, la Roma sembra avere in mano una vittoria preziosain pieno stile «mourinhano» e invece il Sassuolo va a cercare per l’ennesima volta Laurienté, che sfrutta la dormita di Karsdorp (che a fine garà verrà «incenerito» da Mou) e pesca in area Pinamonti, bravo ad anticipare Smalling e a trafiggere il portiere romanista. L’inglese sbaglia due volte: è sempre lui a tenere in gioco Laurienté sul lancio da cui parte l’azione. Davanti nel frattempo sono entrati anche Bove e Belotti ma la Roma non ha energie fisiche né mentali per tornare di nuovo avanti. Finisce con un pareggio, il secondo per Mourinho in campionato, che rispecchia l’andamento della partita ma ha il sapore di una mezza sconfitta per i giallorossi.