04/12/2022 09:42
Una corsa contro il tempo per rientrare tra i convocati dell’Argentina per il Mondiale, ma anche per essere a disposizione di Mourinho nell’ultima partita della Roma prima della sosta. Quei venti minuti in campo contro il Torino sono stati resi possibili da un lavoro estenuante per recuperare dalla lesione al retto femorale subita appena un mese prima, un segnale di attaccamento alla Roma e al tecnico. Paulo per Mou è la luce, per Dybala la Roma è diventata una casa e una causa da perseguire: «Ho fatto di tutto per giocare l’ultima sfida con la Roma, ho parlato con Mourinho e durante la settimana che portava alla sfida col Torino mi ha chiesto come stessi - ha dichiarato Dybala nella sua intervista all’emittente cinese Zhibo TV -. Io gli ho risposto che se avesse avuto bisogno sarei stato a disposizione. Sono entrato in campo, mi sono sentito bene e la mia prestazione è stata positiva. E quella partita giocata ha portato anche alla convocazione con l’Argentina».
Il suo sbarco in Qatar è arrivato grazie a un grande lavoro portato avanti in quelle settimane: «La Roma ha svolto un ruolo fondamentale nel mio recupero, anche loro volevano che ci fossi nell’ultima partita di campionato. Quando mi sono infortunato ho avuto paura perché sapevo che il tempo a disposizione per recuperare era poco e la lesione era seria. Fortunatamente ho avuto a disposizione lo staff della Roma che lavora benissimo e che si è coordinato sempre con i medici dell’Argentina. Sono stati giorni di grande sforzo nei quali ho potuto dedicare poco tempo alla famiglia e alla mia ragazza, ma il sogno di recuperare era troppo grande. Il mio sacrificio è servito e sono felice».
Dybala nell’intervista ha sottolineato soprattutto il legame con Mourinho e un rapporto con la Roma sempre più stretto. «Ho fatto di tutto per recuperare e aiutare la squadra contro il Torino. Mi sono allenato duramente per essere al 100%, e ce l’ho fatta lavorando molto anche con Mourinho con il quale ho un bellissimo rapporto». Tra Dybala e la Roma c’è una grande sintonia, e che va anche oltre il calcio, come dimostra la sua esultanza: «Sono un fan dei film dell’antica Roma, li vedo sempre, per questo penso che bisogna scendere in campo e lottare come nella vita reale, perciò festeggio i miei gol con una maschera, quella che indossavano i gladiatori nei combattimenti».
(Corsport)