Sistema operativo: da tre a quattro il cambio stuzzica

29/12/2022 09:35

Difesa a tre o a quattro, questo è il dilemma. Più «confortevole» (copyright JM) per i giocatori la prima, più in linea con la storia del tecnico la seconda. Eppure per (quasi) tutto il 2022 José Mourinho ha dissipato con i fatti il quesito, scegliendo sempre (almeno da fine gennaio scorso) la prima soluzione. Unica eccezione a una regola che si è dimostrata ferrea: la gara di Europa League disputata (e vinta) il 27 ottobre a Helsinki. Contro la squadra finlandese l'undici iniziale giallorosso è stato schierato con un singolare ibrido: linea arretrata composta da destra a sinistra da Zalewski, Mancini, Smalling e Viña, ma con licenza di staccarsi per il giovane polacco. Poi più niente, quantomeno dal primo minuto. A gara in corso lo Special One ha cambiato eccome. In più di una circostanza, soprattutto col punteggio non favorevole alla Roma, il cambio offensivo di Mou è andato a rilevare uno dei tre centrali (più spesso Mancini), in modo da ridisporre la linea arretrata con l'abbassamento dei due esterni a tutta fascia e l'inserimento di una presenza ulteriore dalla cintola in su.

Fatto sta che Mou ha schierato dall'inizio la linea difensiva a quattro in due dei tre test amichevoli disputate nel recente ritiro portoghese. Nella prima partita col Cadice l'esperimento è stato tarpato già nel primo tempo dall'inopinata espulsione di Viña; accantonato momentaneamente nella seconda col Casa Pia; e ripristinato nella terza contro il Waalwijk. Di fronte agli olandesi, la coppia centrale è stata formata da Kumbulla e Ibañez, con Celik e Zalewski esterni. E qualche indicazione è arrivata. Tanto più che mancava Smalling, vero e proprio perno del reparto e forse unico insostituibile con entrambi i sistemi. L'inglese non rappresenta però l'unica chiave per (ri)modulare la Roma. Molto dipende anche da attitudine difensiva e "gamba" degli esterni: agli ultimi Europei lo Spinazzola pre-ko fu devastante partendo da una linea a quattro. Sarà determinante anche il ritorno a pieno regime di tutti quei giocatori che nella prima di stagione hanno reso sotto le aspettative, per lo più per motivi fisici.

(Il Romanista)