22/01/2023 10:18
L’esplosione del caso non era prevedibile ma la Roma aveva già delineato la sua strategia: vendere Zaniolo, magari dopo una grande stagione, senza rinnovargli il contratto. Il -219 registrato dalla gestione di Tiago Pinto a giugno 2022 non poteva non richiedere interventi incisivi sul ridimensionamento dei costi e sull'incremento dei ricavi.
Qualcosa si è mosso già in estate, con il taglio del 20 per cento del monte stipendi, ma non basta. Secondo i calcoli del direttore generale, la Roma deve contabilizzare al più presto circa 70 milioni di plusvalenze per non discostarsi dal piano di rientro economico presentato all'Uefa, secondo il settlement agreement che ha già certificato una serie di sanzioni e altrettanti impegni.
Per questo Tiago Pinto non presta i giocatori. Neppure quelli che non servono a Mourinho come Shomurodov, Karsdorp e Viña. Tantomeno può accettare questa soluzione per Zaniolo. Rischierebbe di ritrovarsi nei prossimi mesi a vendere altri pezzi importanti, oltre al serbatoio dei giovani che può sostenere gli sforzi finanziari dei Friedkin a costo di qualche sacrificio tecnico. La scadenza del 30 giugno non è tassativa, perché il piano concordato con l'Uefa è pluriennale: tanto è vero che la Roma è disposta a valutare trasferimenti temporanei purché sia previsto l'obbligo di riscatto.
In questo quadro la penalizzazione della Juventus, se sarà confermata, regala una possibilità imperdibile: se dovesse tornare in Champions League dopo quattro anni di assenza, la Roma risolverebbe una buona parte dei problemi. Perché nelle proiezioni aumenterebbe di circa un terzo il fatturato, ricreando un circolo virtuoso di introiti che bilancerebbero i costi. Aspettando però notizie positive dalla squadra, i Friedkin hanno dato l'alt agli investimenti sull'organico. Questo significa che le eventuali partenze saranno compensate da arrivi che, nella somma tra cartellini e ingaggi, costino di meno. Non ci sono alternative nell'immediato, come confermato dalla trattativa per il rinnovo del contratto di Chris Smalling: la Roma rischia di perdere il suo difensore più forte ed esperto a zero perché non ha la forza di pareggiare offerte di stipendio più alte che possono piovere, o sono già piovute, da altre squadre.
(Corsport)