16/01/2023 08:30
Paulo che segna e anziché festeggiare corre incontro a Tammy, indicandolo. Quell'abbraccio dopo il gol che ha chiuso la pratica Fiorentina sul 2-0 certifica un'amicizia ritrovata: Abraham suggerisce e Dybala fa gol. Due volte. Un'intesa che l'assenza di Zaniolo - «Ci ha detto che ha la febbre», il graffio del general manager Pinto - ha forse esaltato. Certo è più facile quando un'ingenuità avversaria ti permette di giocare per 66 minuti in undici contro dieci, ma i regali bisogna anche saperli apprezzare. E la Roma l'ha fatto. I due gol alla Fiorentina certificano che la medaglia d'oro con cui è tornato dal Qatar non solo non pesa, ma riflette la luce che Dybala ha sempre saputo produrre.
Dybala è ormai il leader del gruppo di Mourinho, che lo ha benedetto perché «come lui non ne ho altri». Lo ha capito anche il pubblico, che lo applaude persino più di Pellegrini. Con la doppietta di ieri sono dieci centri stagionali, sette in campionato. La volée dell'1-0 sfruttando la sponda di petto di Abraham ha avuto la buona sorte di sbattere sulla schiena di Milenkovic sorprendendo un Terracciano non proprio vergine. Ma è comunque il 28° gol da fuori area in Serie A e nei top cinque campionati d'Europa solo Messi ha fatto meglio. Per il double gli è bastato seguire Abraham, indicargli il punto esatto in cui mettere il pallone e poi toccarlo nella porta vuota. Dopo lo Spezia, la Roma avrà un compito quasi impossibile: tenere vivo il campionato a Napoli.
(La Repubblica)