30/01/2023 09:52
A inibirlo potrebbe essere stato il Maradona di Napoli. Paulo Dybala non è riuscito a incidere nello stadio dedicato alla leggenda argentina. Ha giocato con il freno a mano tirato. Non è riuscito a verticalizzare, i suoi tiri non sono stati mai insidiosi ed è mancata la personalità che lo contraddistingue. Non è entrato nell'azione del gol del pareggio di El Shaarawy. Insomma, Paulo non era Paulo, forse anche perché Spalletti è riuscito a ingabbiarlo per bene con un raddoppio costante della marcatura all'altezza del centrocampo. La battaglia con Kvaratskhelia non è riuscita a vincerla perché, al di là del risultato, il georgiano è riuscito ad essere più pericoloso. La mente di Paulo non è riuscita a viaggiare alla velocità a cui tutti sono abituati, inoltre, Mourinho gli ha dato anche compiti di copertura. Assieme a Pellegrini ha dovuto ripiegare fino in area di rigore. E a proposito di Lorenzo, anche lui è apparso fuori dal gioco. A tratti Dybala è apparso anche nervoso, l'ammonizione incassata per il pestone su Lobotka non è da lui. O forse stanco perché Mourinho da quando è rientrato dal Mondiale non ne ha mai fatto a meno.
Su cinque partite giocate in Serie A, Dybala è sempre partito titolare segnando due gol e realizzando due assist. È la colonna della sua Roma e non ne può fare a meno, ma le fragilità muscolari sono note a tutti. Ora Mou dovrebbe gestirlo, ma il caso Zaniolo complica le cose. Se Nicolo non verrà reintegrato, Paulo dovrà fare gli straordinari. Anche perché secondo dei calcoli effettuati da un'intelligenza artificiale, Dybala è risultato essere il miglior calciatore della Serie A davanti a Leao, Kvaratskhelia e Osimhen: ha contribuito a generare 1 gol ogni 101 minuti ed è risultato essere il migliore del campionato per passaggi totali, passaggi in avanti, costruzione del gioco e passaggi riusciti (78,42%).
(Il Messaggero)