27/02/2023 07:22
LEGGO (E. ORLANDO) - Allerta massima per Lazio-Roma all'Olimpico. Anche se al derby mancano ancora venti giorni, sono tanti i segnali poco rassicuranti dal punto di vista dell'ordine pubblico in vista della partita in programma il 19 marzo. Per quella data, è considerato alto il rischio di tafferugli e scontri se tra le tifoserie di Roma e Lazio non tornerà la pace. Una pax che rischia di essere compromessa dalla recente catena di sfregi e ripicche. Come ad esempio i danneggiamenti della targa di marmo in onore dell'ex presidente biancoceleste Umberto Lenzini, dove si sospetta esserci la mano della tifoseria deviata giallorossa. Un atto vandalico doppio, con la targa prima imbrattata coi colori giallorossi e poi devastata dai teppisti. Ieri invece si sono verificati atti di vandalismo intorno ai campi sportivi di Trigoria che fanno pensare a una vendetta dopo lo sfregio alla targa dedicata a Lenzini. Gli occhi e le orecchie della Digos e dell'Ufficio di Gabinetto della questura, quindi, tendono già verso l'appuntamento dell'Olimpico. Sarà anche il primo impegno "fuori casa" per i tifosi romanisti che hanno subito il divieto di trasferta dopo gli incidenti sull'A1 con gli ultrà napoletani (sarà infatti la Lazio a giocare il derby "in casa"). Un derby teso. Come sempre, più di sempre. Il primo dopo 51 anni senza lo striscione dei Fedayn. Proprio l'agguato subito dallo storico gruppo romanista da parte degli ultrà serbi dello Stella Rossa ha generato nuove incomprensioni anche con parte della curva laziale. Una parte della Nord (soprattutto gli ex leader degli Irriducibili) avrebbe infatti espresso solidarietà ai Fedayn, ma dopo pochi giorni è arrivato un comunicato dal titolo "Nessun rispetto e nessuna solidarietà ai romanisti", in cui venivano elencate una serie di ragioni tra cui i cori di vecchia data contro Vincenzo Paparelli. Il tutto mentre l'altra curva Nord, quella interista, si schierava proprio con i Fedayn. L'agguato serbo ha comunque generato timori in seno alla tifoseria laziale tanto che gli striscioni storici sono stati messi sotto scorta per evitare sorprese. Il timore di una vendetta, alla luce di tutti gli episodi che sono accaduti e di quelli che potranno accadere fino al fischio d'inizio, suggerisce la massima allerta.