Mou, il silenzio è d'oro: a Lecce per sognare un weekend al secondo posto

11/02/2023 09:43

Oggi pomeriggio contro il Lecce servono i tre punti per tenersi stretto il terzo posto. Inutile pensare più in là. Al Salisburgo, prossimo avversario in Europa League giovedì o addirittura alla corsa , foriera di possibili spiragli per la permanenza futura di Mourinho. Che, come spesso accade ultimamente, ha deciso di restare in silenzio alla vigilia. Ufficialmente perché parlerà nelle due gare europee ravvicinate contro gli austriaci. Ma non passa inosservato che il mutismo arrivi all'indomani della conferenza di Pinto.

C'è un passaggio che rischia di non avere avuto il risalto che merita. Ed è quando il dirigente, en passant, dopo aver ricordato per l'ennesima volta i paletti del fair play finanziario ha candidamente ammesso di non avere dubbi che «tra 3 o 4 anni la Roma sarà più solida e avrà un potere diverso ma ora bisogna proseguire su questo percorso, non c'è altro modo». Parla Pinto ma è come se lo facessero i Friedkin. E il messaggio non è tanto alla piazza quanto a José. Che pochi giorni prima aveva lanciato un amo («Quando la società penserà che sia arrivato il momento di dover parlare con me, io sono qui a Trigoria ogni giorno») rimandato scaltramente al mittente dal connazionale: «Non mi ricordo che abbia chiesto un incontro..». Al di là del ping-pong mediatico, l'impressione che tutto questo tempo José non lo abbia.

E come lui, anche altri elementi della rosa, in primis Dybala. L'argentino sta bene a Roma ma a 29 anni vuole capire se il progetto di crescita che gli è stato prospettato la scorsa estate avrà un seguito. Bene o male quello che chiede Mou che, a differenza di Paulo, è arrivato al terzo anno, quello che nei piani originari doveva essere quello per puntare a vincere. Per questo motivo l'obiettivo  diventa lo spartiacque non solo stagionale ma di un progetto. Che, senza la possibilità di giocare la competizione per club più prestigiosa, rischia d'interrompersi bruscamente a giugno. Meglio quindi pensare al presente. E la Roma arriva a Lecce in zona con 8 punti in più rispetto alla passata stagione.

Da una parte la Roma è la squadra che ha segnato più gol in percentuale da palla inattiva (43%-12/28); dall'altra il Lecce ha incassato il 42% delle sue reti da palla ferma, in percentuale più di qualsiasi altra formazione del campionato. Occhio quindi a punizioni e angoli. Mourinho lo sa e in settimana ha lavorato proprio su questo.

Dybala, in tre partite contro il Lecce, ha sempre trovato la via della rete e tra le squadre affrontate più di una volta nella competizione, quello salentino è il club contro cui l'argentino vanta la miglior media minuti/gol (una rete in media ogni 72 minuti giocati).

(Il Messaggero)