09/02/2023 08:56
Sorrisi e toni da chi ha trovato la chiave comunicativa. Unita e compatta dietro il rispetto della maglia e dei colori giallorossi. Tiago Pinto lo ha messo in atto nella conferenza stampa post mercato: «Zaniolo è stato amato come pochi giocatori da questa città, quando si rifiuta di vestire la maglia della Roma è qualcosa che va oltre trattative o rinnovi». Senza giri di parole, un traditore. Neanche troppo consapevole: «Fossi in lui mi farei qualche domanda se lo hanno cercato solo Bournemouth e Galatasaray». Pinto è un fiume in piena, parla soprattutto ai tifosi: «Sono qui per il bene della Roma. E Zaniolo rifiutando gli inglesi non lo ha fatto. Con quei soldi avremmo fatto un mercato importante». Che comprendeva Ziyech. Ma anche un mister X «che avrebbe fatto piacere a tutti».
Un mercato azzoppato dalla telenovela Zaniolo e insufficiente anche per Pinto: «Abbiamo perso tre giocatori e ne abbiamo portati due. Nel complesso non ci siamo rinforzati». Un mea culpa che ha un responsabile principale: «Fare mercato con i paletti del Financial Fair Play è complicato. Ma siamo obbligati». Una riduzione dei costi che la Roma dovrà portare a termine tra 4 anni. Nonostante un allenatore martellante su carenze e limiti della rosa: «Mourinho è il primo a conoscere la nostra condizione».
Ma l'ambizione di competere ai massimi livelli lo ha fatto vacillare a dicembre, quando stava per accettare l'offerta da CT del Portogallo: «Sapevamo di poterlo perdere, ma alla fine è rimasto». Nonostante lo stesso portoghese abbia pubblicamente detto di attendere una telefonata dalla proprietà: «Mourinho non è un allenatore qualsiasi che ha bisogno di chiedere pubblicamente un incontro. Noi lavoriamo insieme tutti i giorni e questi argomenti li trattiamo in altre sedi. Non abbiamo mai preso un calciatore senza il placet del mister. Non ho paura di assumermi le responsabilità per i giocatori che non hanno fatto bene. Vina e Shomurodov? Sono 100% responsabilità mia». Con la speranza di non avere altri casi spinosi in casa: «Smalling decide lui, noi vorremmo continuare. Per El Shaarawy decide il club. Karsdorp? A breve tornerà a disposizione».
(La Repubblica)