20/03/2023 08:04
IL TEMPO (T. CARMELLINI) - Lazio in paradiso, Roma all'inferno. È successo di nuovo. Ancora un regalo, di nuovo Ibanez. Il derby di ritorno della Capitale vinto ieri sera dai biancocelesti vive sulla scia della sfida d’andata. Resta in equilibrio per una buona mezzora, poi gira bruscamente in favore della Lazio nell’occasione che cambia tutto e lascia la Roma in dieci per un’ora buona. Fallo sciocco a centrocampo di Ibanez (sempre lui come nel gol di Felipe Anderson lo scorso 6 novembre) in ritardo su Milinkovic e Massa tira fuori il secondo giallo al brasiliano già ammonito per un altro intervento falloso: altrettanto inutile.
Da lì è un’altra partita, la Roma resta in dieci e cerca solo di non prenderle, chiude la prima frazione di gioco a porta inviolata ma è chiaro che non può durare. Mourinho toglie Dybala (amaro il suo primo derby) e mette Llorente in copertura per cercare di arrivare fino in fondo e continua a difendersi con attenzione. Ma non può bastare. La Lazio fatica a trovare lo spazio giusto per far breccia e ci prova da fuori un paio di volte con Luis Alberto però Rui Patricio fa buona guardia. Poi alla prima distrazione difensiva, (uscita sbagliata di Zalewski) Zaccagni infila la palla alla sinistra del portiere portoghese e fa esplodere l’Olimpico per la prima volta sold out in questa stagione. Nono gol dell’attaccante biancoceleste portato in trionfo dai suoi sotto la Nord in del rio.
Trenta secondi e alla Roma riesce il colpaccio su un calcio piazzato, mischione davanti a Provedel e Casale di ginocchio la butta dentro: fa 1-1 ed è l’altra metà dell’Olimpico stavolta ad esplodere. Urlo di gioia che si soffoca in gola, perché qualche attimo dopo Massa, aiutato dalla regia tv, annulla per un fuorigioco evidente di Smalling. Mourinho cambia ancora mette Matic, poi El Shaarawy per cercare di rialzare la testa e provare a far male in contropiede ma in dieci è tutta in salita. Anche perché la Lazio, smaltito lo spavento del pari momentaneo, riprende a giocare la sua partita, a far girar larga la palla e cercare il raddoppio contro una Roma in evidente difficoltà. I giallorossi ci provano, alzano il ritmo nel finale andando oltre lo sforzo consueto cercando il colpaccio nelle ripartenze, ma la partita ormai è andata, finisce così e i dieci rimasti a dare tutto lasciano il campo a testa alta.
Seppur nel parapiglia finale scoppiato dopo i tre fischi dell’arbitro: volano parole pesanti, qualche spintone e alla fine Massa tira fuori due rossi per Marusic e Cristante che salteranno le prossime sfide di campionato. Rientra invece l’allarme tifo con paura per infiltrazioni pericolose e incidenti prima e dopo la partita: non è successo nulla, almeno su quello hanno vinto tutti.
Tradizione confermata: la stracittadina della Capitale ha punito la squadra che ci era arrivata meglio e fermato quella che veniva col vento in poppa. Altro che scaramanzia, è una legge: una sentenza. Mourinho, che prima di arrivare nella Capitale non era mai stato sconfitto in una stracittadina, qui ne ha perse tre su quattro contro Sarri.
Il bilancio finale dice Lazio. Popolo biancoceleste in delirio perché due derby su due non è poca roba e non succedeva da undici anni. Alla festa si unisce Eriksson arrivato all’Olimpico per omaggiare la squadra con la quale vinse uno scudetto. Con questo successo Sarri & Co. si ritrovano secondi in classifica grazie anche al ko dell’Inter nell’altro derby della giornata: quello d’Italia. E arriva l’ambito riscatto dopo la brutta eliminazione dalla
Conference League giovedì scorso: ora la Champions posso buttarla via solo loro. Sedicesimo clean sheet stagionale e sono quattro partite consecutive che la Lazio non incassa gol: non male come media.La Roma resta lì, ora cinque punti più sotto, fuori dalle piazze che contano. L’abbuffata in Europa forse ha condizionato il gruppo, ma forse anche no: perché undici contro undici sarebbe stata un’altra partita... forse. Però anche questo resta nella sfera delle ipotesi e con quelle nel calcio non si va da nessuna parte. Il risultato è chiaro e nel cammino della stagione giallorossa va considerato un altro derby perso.
Resta l’Europa, perché un quarto di finale di Europa League non è certo da buttar via, ma questa squadra non può continuare a sbagliare in questo modo le partite decisive. Lazio docet!