10/03/2023 07:58
IL TEMPO (T. CARMELLINI) - La Roma va, lo fa senza fatica e col vento in poppa. All'Olimpico per la ventiseiesima volta sold out, la squadra di Mourinho abbatte la Real Sociedad 2-0 in una gara senza storia dominata dall'inizio alla fine. Apre il gran gol di El Shaarawy, poi Kumbulla chiude la pratica che non decide nulla ma dà un bel vantaggio ai giallorossi in vista della gara di ritorno degli ottavi di finale di Europa Lea-gue in programma giovedì prossimo a San Sebastian (stavolta alle ore 21).
Il tutto in una serata praticamente perfetta macchiata solo dall'infortunio di capitan Pellegrini uscito sanguinante e con la testa fasciata dopo uno scontro di gioco: punti di sutura ma tac fortunatamente negativa. Mourinho non sbaglia nulla, gioca al risparmio in avvio infilando quattro novità nella formazione titolare, regalando l'esordio dal primo minuto a Llorente (cambiato all'intervallo per infortunio) e facendo molti cambi poi nella ripresa. Il segnale di crescita è evidente e questo per buona parte è merito suo: la Roma ha ormai una fisionomia ben definita, non ha più buchi mentali e si comporta da squadra vera anche quando c'è da stringere i denti. Dopo averla vista ieri sera, sembra impossibile che sia la stessa squadra tornata sconfitta da Cremona: non posso essere gli stessi. E invece è così, perché nel calcio c'è una strana alchimia che rende tutto possibile, ma anche impossibile quando non c'è. Ecco, la Roma ieri sera ha dimostrato di aver passato quel punto, di aver trovato le giuste dosi, gli automatisti che a volte sembravano smarriti. E poi ha degli interpreti anche loro in netta crescita: Matic pazzesco, è il giocatore che tutti gli allenatori vorrebbero avere, ora che ha trovato un po di velocità sta diventando devastante li in mezzo tantopiù quando giochi contro squadre così. Dybala tutto ciò che tocca illumina. I due gol partono entrambi dai suoi piedi anche se sulla rete di El Shaarawy c'è un tocco delizioso di Abraham che cambia la dinamica della giocata: al faraone tanto di cappello per i suoi ottantotto metri di corsa a testa bassa. Il raddop-pio, altra pennellata dell'argentino stavolta dall'angolo, consente a Kumbulla di sfatare un tabù e convincere molti che non era lui a portare «sfiga» alla Roma: si vince anche conlui in campo. Nulla è deciso, ma è chiaro che questo successo mette un po' più in discesa il ritorno, e soprattutto i dieci giorni nei quali si deciderà molto della stagione giallorossa. Domenica arriva il Sassuolo per restare agganciati al treno Champions, poi la seconda parte della sfida europea contro al Real Sociedad, che farà da preludio al derby contro la Lazio: altra partita da non sbagliare. Insomma se serviva un segnale di vitalità in vista delle prossime giornate è arrivato forte e chiaro: ora la Roma deve solo continuare così.