15/03/2023 08:05
Lorenzo Pellegrini avrebbe voluto vivere questa settimana in condizioni decisamente migliori, invece dovrà sperimentare un qualcosa di insolito, il caschetto, che lo proteggerà da eventuali colpi e che farà da barriera alla cicatrice, con i punti ancora presenti. Chissà quando, quel casco, dovrà, o vorrà indossarlo: molto dipenderà dalle sue sicurezze.
Il capitano ha bisogno di un guizzo, come lo scorso anno. Questa stagione sta andando via tra alti e bassi, con un rendimento meno costante rispetto allo scorso anno, senza particolari noie muscolari, che invece lo hanno fermato spesso nella precedente annata. Lorenzo è passato dai sette gol (fino a marzo) dello scorso campionato, ai due di questo, meglio invece per quanto riguarda gli assist, quattro contro i cinque di questa stagione.
Il Capitano sente che nulla gli venga perdonato, e come sbaglia un passaggio, una giocata, un gol, c'è sempre un brusio ad accompagnarlo. Per qualcuno è passato dall'eccellenza alla normalità, anche se per Mou normale non lo è, visto che a lui non rinuncia, anche quando non sta bene: ha collezionato 21 presenze in campionato, 8 in Europa League e 2 in Coppa Italia.
Ha faticato ad entrare in condizione, forse è una questione di ruolo (o di compiti): vicino a lui non c'è più un calciatore alla Zaniolo, i cui movimenti erano sempre verticali, al fianco ha uno come Dybala che si muove come lui e questo forse gli impedisce di essere al centro delle cose come in passato. Pellegrini ha un po' limitato gli inserimenti in area, i rigori spesso li ha lasciati all'argentino e a inizio stagione Mou lo ha impiegato da mezz'ala nel 3-5-2.
Domani c'è l'Europa League, non vuole saltare l'insidiosa trasferta di San Sebastian (oggi sarà in conferenza con Mou), poi domenica il derby e, se starà bene, la Nazionale. Una coppa europea l'ha già alzata e vuole riprovare quell'ebrezza. Il derby poi, è la gara speciale di Lorenzo, spesso accompagnata da bei ricordi.
(Il Messaggero)