22/04/2023 10:52
«Dopo questa siamo pronti a organizzare il G8». Uno spiegamento di forze dell'ordine da città in stato d'assedio. Per due giorni lo Shamrock pub si è ritrovato a essere il cuore nevralgico di Roma. Lo storico locale, amato dagli ultras di tutta Europa, è stato trasformato dalla polizia nel quartier generale dei tifosi del Feyenoord, che attorno al pub di via del Colosseo ha creato una vera e propria zona rossa. Il protocollo di sicurezza era quello da summit internazionale. Solo che al posto di autorità e capi di stato c'erano i tifosi del Feyenoord, devastati dai fumi dell'alcol.
«Mercoledì erano una trentina. Il giorno dopo sono venuti in 150 a vedere la partita contro la Roma - racconta Sandro Corbellini, detto Sandrone, gestore del locale - Hanno bevuto tutto il giorno. Solo giovedì abbiamo servito circa 1.400 pinte». La media è presto fatta: quasi dieci birre a testa per un totale di oltre 700 litri.
Alcuni di loro, 42, avevano pure provato a entrare allo stadio Olimpico con dei biglietti falsi, sfidando il divieto della Prefettura. La polizia li ha portati nel secondo tempo allo Shamrock e poi, come tutti gli altri, alle 23 e 40 erano già fuori dal locale pronti per ritornare nei rispettivi alberghi. «Erano chiaramente delusi dalla sconfitta. Un po' nervosi, anche perché avevano bevuto tanto. Qualcuno si è messo a discutere, ma non è successo niente di eclatante, nessuno scontro. Tra loro c'erano anche delle famiglie, ma la maggior parte erano ultras venuti chissà con quale scopo. Invece la polizia li ha obbligati a stare qui».
L'unico momento di tensione è stato quello di mercoledì notte quando un gruppo di 200 romanisti ha tentato di avvicinarsi alla zona, venendo respinto dalle forze dell'ordine. «L'ho letto solo il giorno dopo sui giornali. Per 48 ore c'è stata più polizia che cristiani. Era impossibile avvicinarsi al pub».
La sua collezione di sciarpe provenienti da tutto il mondo è il fiore all'occhiello del locale. Per questo ogni tifoso in trasferta che viene allo Shamrock si sente a casa. «Di tifosi ne ho visti tanti in questi anni, di tutte le squadre. Dagli olandesi, forse per la lingua molto gutturale, neanche un grazie. Sono stati rozzi, rumorosi e sporchi. Hanno solo bevuto, fatto casino e portato tanto fango con le scarpe. Hanno lasciato il locale incasinato, il bagno sporco, ma nessun danno».
(La Repubblica)