20/05/2023 08:59
Budapest, 31 maggio, non è una semplice data, è una sentenza. Lì si farà la Storia, quella con la maiuscola. E un giorno che affacciasu un lungo futuro: in Ungheria la Roma avrà la possibilità di alzare un'altra Coppa, di riconquistare la Champions, di giocarsi una Supercoppa, di sentirsi ancora vincenti e orgogliosi. Ci sarà pure da capire che vorrà fare Mourinho, immerso nei suoi dubbi lacerati dall'amore per la Roma e per i suoi piccoli-grandi eroi. Tutto in una notte. (...) José ha innamorato una città, l'ha resa consapevole e che fa, se ne va? Non è giusto, non è il caso, ma è da Mou. Vincente in ogni azione. José è il condottiero di una Roma «epica', che è andata oltre i propri limiti, che è riuscita a vincere per 0-0, che ha fatto piangere un popolo capace di specchiarsi nei gregari, in una squadra costruita con un mercato da "sette milioni", come spesso ricorda lui. Ora è tutto nelle mani di José, capace di squartare in due rimpossibile, trasfonnandolo in realtà. Lui è utopia che si traveste da sogno, che si sveglia e scruta il vero. (...) Come gli accadde con il Porto, ma li il gradino era un po' più alto: Coppa Uefa e Champions. Mou e i Friedkin si parlano poco e questo è un problema serio, per il presente e per il futuro. Se uno, José, pensasia inevitabile scappare, l'altro, Dan, usa il silenzio per non forzare la mano. La mano invece andrebbe tesa, specie in questa fase di grandi emozioni. (...)
(Il Messaggero)