26/05/2023 07:34
IL TEMPO (L. PES) - Un conto alla rovescia iniziato il 18 maggio al fischio finale della semifinale di ritorno con il Bayer Leverkusen che tiene sulle spine tutti, meno che Mourinho. L'abitudine a questo tipo di palcoscenici (sarà la sesta finale Supercoppe europee escluse) regala uno Special One sereno a pochi giorni dalla finale di Europa League. Concentrato, certo, e con quella sana voglia di scendere in campo: «Non mi piace parlare prima, mi piace giocare tanto, è un peccato che non si possa giocare una finale ogni settimana, questa è la mia direzione. Parlare poco, ripetere quello che non mi stanco di ripetere: vogliamo giocare, vogliamo giocare e giocare. Mercoledì saremo lì».
Sono le sue notti, quelle dove sbaglia difficilmente e che ora più che mai non vuole sbagliare con la sua Roma. Ha ripercorso l'avventura giallorossa in Europa nella conferenza stampa di ieri a Trigoria: «Siamo stati a Ludogorets, ad Helsinki, a Siviglia col Betis che se perdevamo eravamo fuori, poi Salisburgo, che veniva dalla Champions, Real Sociedad che sta facendo una grande stagione, abbiamo perso giocatori su giocatori, abbiamo fatto giocare giocatori in ruoli diversi, poi Feyenoord, Leverkusen: e ora vogliamo giocare, dopo si vedrà». Non c'è spazio per il futuro: né il suo né quello del club, che ha come unica strada per tornare in Champions League quella di battere il Siviglia.
Ma i pensieri di Mourinho sono sulla coppa, e nient'altro. C'è la Fiorentina domani in campionato, ma le scelte di formazione saranno ovviamente condizionate da Budapest. Chi certamente non ci sarà è Dybala, sulle condizioni del quale il tecnico si è soffermato diffusamente. «Onestamente spero che possa essere in panchina visto che per lui sarà l'ultima partita della stagione, senza dimenticare lo Spezia all'ultimo che potrebbe anche essere importante. Se Paulo potrà darmi 15-20 minuti del suo sforzo, io sarò contento. Abbiamo provato, ho sempre pensato che contro la Salernitana Paulo avrebbe potuto giocare un tempo, magari anche a Bologna qualcosa. Si sta cercando di fare tutto il possibile ma la verità è che è fuori, sabato non ci sarà». Parole colme di amarezza quelle del portoghese, visibilmente preoccupato (non da oggi) per l'assenza prolungata dell'argentino, che rappresenta la chiave di volta dell'attacco giallorosso. A Firenze non ci sarà neanche Pellegrini, ma il tecnico ha assicurato che potrà recuperare per mercoledì prossimo.
Il campionato come tappa di transito (visto che Mou ha scherzato sulla vittoria di un portoghese al Giro d'Italia) prima della notte che conta di più. Lo Special One lo sa, sa come si fa. Iniziano i giorni di Mourinho: squadra e ambiente, ora più che mai, hanno l'obbligo di seguirlo.