Roma, l'arena della verità

30/05/2023 08:26

Budapest sembra un po' una bella - bellissima - addormentata. Quando però si sveglia, quando iniziano a essere affissi i cartelloni, le gigantografia della coppa e delle squadre, allora ecco comparire anche qualche maglia della Roma o del Siviglia: i tifosi già ci sono, non sono tantissimi, ma si fanno sentire. E colorano una città che ha voglia d'Europa e di grande evento.

I giorni chiave saranno oggi e domani: sono attese 30.000 persone, molte strade, tra centro e zona intorno allo stadio, saranno chiuse al traffico. Perché il consiglio, quasi ossessivo, che viene ripetuto è quello di andare in metro o a piedi. Anche se i taxi sono tanti e costano poco, il traffico si farà sentire. Si faranno sentire anche i romanisti e gli spagnoli che arriveranno e riempiranno la Puskas Arena.

C'è la coppa ma nessuno la vede (per ora). A portarla in campo, dopo la cerimonia inaugurale, sarà Zoltan Gera. Ieri lo stadio di Budapest era inaccessibile, potevano entrare solo i funzionari Uefa, i rappresentanti dei due club e le tv che avevano la gestione dell'evento: si sono fatte le prove del pre e del post partita, sono state anche messe le canzoni scelte dai due club e il campo si presentava in condizioni perfette. Il servizio di sicurezza sarà molto rigido perché Budapest vuole che si mostri all'Europa il volto migliore.

Mourinho questo stadio lo conosce, ci ha giocato nel 2021 contro il Wolfsberger e ha vinto 4-1. Era un altro mondo, il mondo in cui Mou allenava il Tottenham: due mesi dopo sarebbe stato esonerato, tre mesi dopo sarebbe diventato l'allenatore della Roma. Indipendentemente da come finirà domani, basta fare due passi per Budapest per capire che il comune denominatore dei tifosi presenti in Ungheria è lo stesso di quelli che arriveranno oggi e domani o che invece resteranno a Roma: grazie a José Mourinho i romanisti in un anno, vivranno due finali europee.

È questo che lega Roma e Budapest. Perché la città, soprattutto al tramonto, si presta a un po' di malinconia: è quella che assale qualsiasi romanista al pensiero che mercoledì sera tutto questo sarà soltanto un ricordo. Ma non è il momento di pensarci: oggi, alle 16, a Budapest arriva la Roma. E sarà davvero tempo di finale.

(Corsport)