Serie A, per i diritti Tv otto pacchetti: target a 1,3 miliardi all’anno

06/05/2023 08:53

Otto pacchetti per l’assegnazione dei diritti audiovisivi della Serie A con l’obiettivo, a quanto ricostruito dal Sole 24 Ore, di arrivare a un incasso fra 1,15 e 1,38 miliardi di euro annui. Non c’è stata, però, alcuna fumata bianca. Tutto rinviato al 16 maggio. Sarà allora che la Lega Serie A potrebbe dare l’ok al nuovo bando per i diritti Tv che, mai come stavolta, è assai elaborato con i suoi otto pacchetti declinati su 3, 4 o 5 anni. Insomma 24 differenti proposte agli eventuali offerenti.

«C’è stata un’ampia discussione, con un accordo tra i club, ma c’è una tematica importante come quella dei diritti di archivio che ha portato le società a scegliere di programmare un’altra assemblea», ha spiegato il presidente della Lega Serie A Lorenzo Casini. Servirà una modifica dello Statuto per trasformare da individuale a collettiva la gestione dei diritti d’archivio che saranno a disposizione per una cinquantina di milioni all’anno.

A quanto risulta al Sole 24 Ore ieri si sarebbe discusso anche dell’opzione canale della Lega con stima a 10 anni a 1,2 miliardi all’anno: 12 miliardi di minimo garantito. A proporre una mossa del cavallo è stato alla fine il presidente del , Aurelio de Laurentiis, che ai suoi colleghi avrebbe segnalato di aver ricevuto una proposta per il canale della Lega da Tom Mockridge, attuale di Virgin Fibra, che avrebbe messo a disposizione dell’assemblea.

Fumata nera anche sulla nomina di un advisor finanziario che possa supportare la Lega Serie A e i club nel processo di analisi delle offerte arrivate per finanziare il campionato italiano a fronte della costituzione di una «media company» dove far confluire i diritti tv delle partite. Il tema dovrebbe tornare d’attualità nell’assemblea del prossimo 24 maggio. In corsa sarebbero Centerview Partners, Citi, Goldman Sachs, Lazard, Morgan Stanley e Rothschild. Sono nove, invece, le proposte di finanziamento: in lizza ci sono i fondi Searchlight, Oaktree e Apollo, ma anche le banche d’affari Barclays, Citi, Goldman Sachs, Jefferies, Jp Morgan e, infine, la cordata “Love for Football” formata da Apax, Carlyle e Three Hills.

(Il Sole 24 Ore)