08/06/2023 14:31
CRONACHEDISPOGLIATOIO.IT - Dopo una stagione complicata con due prestiti poco felici con Sampdoria e Getafe, Gonzalo Villar tornerà nuovamente nella Capitale. Nonostante la salvezza della squadra spagnola infatti il giocatore non ha raggiunto la percentuale di presenze necessaria per far scattare l'obbligo di riscatto. Una parabola discendente inaspettata, dopo l'ottimo periodo alla Roma nel 2021 con Paulo Fonseca in panchina, come confermato dallo stesso Villar in una recente intervista: "Ero talmente sicuro di me stesso, in quel periodo, che sapevo di poter fare quella giocata. Con Fonseca giocavo sempre, avevo tanta fiducia in me stesso e sapevo che era ricambiata da allenatore e compagni. Quando ti senti così bene fisicamente e mentalmente puoi solo fare bene". Il desiderio del centrocampista ora è chiaro: "Spero di poter tornare alla Roma, dove ho ancora un anno di contratto, e di giocarmi le mie carte, dimostrando il mio valore. Penso che, visti i tanti infortuni di quest’anno, avrei potuto dare una mano. Sarebbe un onore per me tornare a far parte di quel gruppo e poter giocare agli ordini di Mourinho, uno dei più grandi allenatori degli ultimi vent’anni". Lo spagnolo si è poi concentrato sull'esperienza avuta con lo Special One in panchina: "Per Mou nutro grande rispetto. Mi disse subito, dal primo giorno, che preferiva centrocampisti con doti diverse dalle mie. Io ho cercato in tutti i modi di farmi notare in allenamento ma purtroppo non è andata bene. Complessivamente la mia vita a Roma è durata il tempo di una stagione completa. Nonostante ciò faccio sempre il tifo per loro, ho seguito tutte le partite, compresa la finale persa".
Villar ha poi parlato dei problemi avuti a causa dello scarso minutaggio: "Quando rimani fuori per tanto tempo, nasce dentro di te una sorta di ansia di giocare. Molto spesso, purtroppo, questa è una cosa negativa perché ti porta a essere insicuro e timoroso in campo. La serenità, quando si è in campo, è una degli aspetti principali, soprattutto per un giocatore come me che ama toccare tanto il pallone". Infine il classe 1998 si è concentrato sulla sua ultima esperienza italiana con la maglia della Sampdoria: "È stata un’annata difficile. Avevamo un gruppo molto affiatato e stavamo molto bene insieme. I risultati però non sono mai arrivati e siamo entrati in una spirale negativa, dove tutto girava contro di noi. Inoltre non vedevamo un euro. Tutto questo mi ha fatto capire che, a volte, non dipende tutto dai giocatori in campo. Non eravamo liberi di testa e tutto ciò che ruotava attorno a noi aveva creato un ambiente negativo. Quando me ne sono andato ho chiesto scusa ai tifosi, sono un ragazzo onesto e so di non essere stato all’altezza della Samp. Loro invece sono stati incredibili e ci hanno sempre supportato, nonostante tutto. Ci tengo a mandargli un abbraccio e sono sicuro che torneranno presto in Serie A".